Scompare a 90 anni il regista che portò sul grande schermo gli scritti di Alberto Moravia ed Elsa Morante.
Si è spento a 90 anni nella sua casa di Roma, Damiano Damiani, uno dei più importanti registi cinematografici italiani degli anni Sessanta e Settanta autore di progetti televisivi che hanno fatto epoca negli anni Ottanta, come La Piovra.
I primi lavori vedono Damiani impegnato nel sovvertire le regole del giallo con lavori come: Il rossetto ed Il Sicario, oppure trasportando sul grande schermo le opere letterario di Elsa Morante (L’isola di Arturo) e di Alberto Moravia (La noia). Gli anni Sessanta furono anni intensi per questo regista, seppur con alti e bassi di successo, i suoi film furono sempre molto considerati dalla critica, sia artisticamente che qualitativamente.
Gli anni Settanta sono quelli della Confessione di un commissario di polizia al procuratore della repubblica, uno dei suoi lavori meglio riusciti, Girolimoni, il mostro di Roma storia di un tragico errore giudiziario realmente accaduto a Roma nella metà degli anni Venti, con un indimenticabile Nino Manfredi, ed Io ho paura lucida e dura analisi dell’Italia sconvolta dal terrorismo.
Gli anni Ottanta sono gli anni della televisione che ha visto Damiano Damiani consacrarsi con la serie poliziesca de La Piovra, le vicende antimafia del commissario Cattani interpretato da Michele Placido sono entrate di diritto nella storia della televisione italiana.
Ci ha lasciati ieri 7 marzo Damiani, e la sua perdita è una perdita per tutti gli amanti di quel cinema che fonde gusto popolare e denuncia, impegno e passione civile.