Romy Schneider: “Mia madre l’amante di Hitler”
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Sono passati 36 dalla tragica morte di Romy Schneider, che aveva solo 43 anni quando un infarto la uccise, dopo una vita che a molti poteva sembrare dorata ma che dorata non era, costellata da angosce e dispiaceri: la fine dell’amore con Alain Delon, che la portò all’alcolismo e alla depressione, un tumore che la costrinse all’asportazione di un rene, la drammatica scomparsa del figlio a 14 anni, infilzato dagli spuntoni del cancello che stava scavalcando, il tutto vissuto sotto l‘occhio impietoso dei reporter e delle riviste scandalistiche.
Ma c’è ancora qualcosa che finora di lei lo sapevamo: la madre, Magda Schneider, sarebbe stata amante di Adolf Hitler.
Fu la stessa Romy a confessarlo nel 1976 alla giornalista tedesca Alice Schwarzer durante un’intervista rimasta inedita, che il canale tedesco Arte proporrà in un documentario il 16 settembre prossimo, una settimana prima di quello che sarebbe stato l’ottantesimo compleanno dell’attrice.
Secondo quanto rivelato dalla Schneider alla Schwarzer, nel 1941 la madre avrebbe fatto visita al Führer a Berchtesgaden sull’Obersalzberg, la residenza estiva del dittatore. E sempre secondo il racconto di Romy, mentre la coppia era in intimità, Romy sarebbe rimasta sul prato della villa a giocare con altri bambini.
Il solo sospetto di questo legame fu origine di contrasti tra madre e figlia.
Ma non erano questi gli unici problemi tra Romy e Magda, anche lei attrice accanto alla figlia nella trilogia della Principessa Sissi nei panni della duchessa Ludovica, sua madre: Romy fu oggetto di ripetute molestie sessuali da parte del secondo marito della madre, un pasticciere di Colonia, al quale sfuggiva rifugiandosi in bagno.
Nell’intervista alla Schwrzer, Romy Schneider parlò anche del complesso rapporto con l’amore della sua vita, Alain Delon, e della sua angoscia per il fatto di non avere più ruoli importanti: “Ero molto invidiosa. Pensavo solo: che ne sarà adesso di me? Questo è anche il mio mestiere“.
Alice Schwarzer non divulgò l’intervista su espressa volontà dell’attrice, ma “per capire la sua disperazione, la sua vulnerabilità, la sua ipersensibilità, si deve sapere anche questo. E adesso è bene dirlo“, ha dichiarato.
Dal documentario emerge la figura di una donna fragile e provata dalla vita, che ogni giorno si trovava a combattere i suoi demoni interiori come il personaggio che le diede grande notorietà e che più volte portò sul grande schermo, Elisabetta di Baviera.