Nicola Di Già chitarra acustica e produttore del Banco Del Mutuo Soccorso, si “cimenta” con il suo primo album da solista. “BLESSED”. Ricco di contaminazioni pop acustiche e avvolgenti sonorità mediterranee, questo lavoro è stato da lui composto, realizzato e creato interamente in solitario.
Videoclip
©VIDEORADIO (Videoradio e Videoradio Channel edizioni musicali)
NICOLA DI GIÀ presenta il suo album BLESSED
Blessed nasce per puro caso durante il lockdown, tra marzo e maggio 2020.
Acquisto dal mio amico Francesco Savarese una prestigiosa chitarra
acustica, proprio il giorno prima della quarantena. Preso dallo sconforto per la cifra spesa prima della chiusura totale, che significava sospensione dei concerti, sospensione delle lezioni e sospensione del lavoro in studio, decido che con quella chitarra avrei dovuto realizzare qualcosa.
Così, comodamente sul divano, cominciai a mettere in ordine alcune idee che già avevo.
La chitarra acustica è per me uno strumento relativamente recente, l’ho cominciata ad usare a pieno col Banco, cioè da quando Vittorio Nocenzi mi propose di aiutare Rodolfo Maltese proprio alla chitarra acustica, da lui ho
preso alcune lezioni per capire come suonare i brani e di lì mi si è aperto un mondo.
A lei ho unito la drum machine per eccellenza, la 808 e un basso synth,
qualche spruzzatina di chitarra elettrica, rigorosamente Telecaster e Blessed è uscito fuori.
Ci sono dentro sei brani miei: Blessed, Don Carlos (dedicata a Santana), Kyme’ (la mia anima mediterranea), Sand at sunset, Tex Mex e Spring Time, poi ci sono tre cover: Dieci piccoli indiani, dei Matia Bazar; E mi viene da pensare, del Banco unita a C’è chi nasce Donna della Steve Rogers band di
Maurizio Solieri (quest’ultima usata come coda di E mi viene da pensare,
staccata poi per motivi burocratici).
Blessed è stato l’ultimo brano che ho composto e ne è diventato il singolo su suggerimento di Paolo Maiorino della Sony, proprio perché secondo lui (che per primo ha ascoltato i brani) c’è dentro il sunto di tutto l’album: la chitarra acustica, la drum machine e la chitarra elettrica. Vittorio Nocenzi mi ha suggerito di dedicarlo a Rodolfo Maltese proprio perché da lì è partita la scoperta dell’acustica.
Confezionato il tutto, ho trovato in Beppe Aleo di Videoradio un discografico vecchia maniera, di quelli che controlla tutto cento volte, che ti chiama dieci volte al giorno, che non tralascia nulla.
In Blessed c’è dentro il mio mondo: la chitarra acustica, che per me è il lavoro col Banco, ma anche la scoperta di sonorità per me nuove: la musica mediterranea e un certo tipo di rock americano: Crosby, Stills & Nash, gli America, gli Eagles… La drum machine rappresenta la mia passione per il synth pop, in primis dei Kraftwerk, dei Depeche Mode, dei Duran Duran… La chitarra elettrica è un certo tipo di Brit pop di cui il capostipite è Johnny Marr, ma anche il suo amico Billy Duffy, Robert Smith e Martin Gore.