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Narrativa: ‘Amo nutrirmi di te’ di Renata Di Leo e Massimiliano Fusai

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Favole moderne in stanze quotidiane

Ogni libro ha una sua particolare chiave di lettura e con essa delle serrature segrete, pudicamente ben celate tra le parole, che se fatte scattare ci permettono di aprire le porte dell’immaginario di ogni autore, addentrandoci nelle stanze ammobiliate dai sentimenti, decorate dalle passioni e illuminate dalle emozioni!

Io quella chiave l’ho trovata: è un passepartout sul quale sono incise le parole “favole moderne”. Quasi un ossimoro per i tempi che corrono. Dato che sembra anacronistico o addirittura stralunato abbinare l’atmosfera delle favole alla cruda e volgare realtà che ci gira attorno. Ma non è così! Perché Renata Di Leo e Massimiliano Fusai, autori dell’originalissima silloge di racconti brevi intitolata “Amo nutrirmi di te”, nelle loro storie ci dimostrano proprio il contrario. Cioè che, se siamo sufficientemente attenti a dar significato alle esperienze nostre e altrui, da queste possiamo trarre delle summe alte, anche se attinte da storie apparentemente ordinarie e banali.

Storie che, inevitabilmente, sia per Renata che per Massimiliano, dapprima aprono le porte relative a degli accadimenti autobiografici: la morte prematura di un papà, i conflitti o le complicità vissute in famiglia, i viaggi in luoghi esotici che diventano catartici, gli amori ardenti e duraturi o certe avventure che una volta terminate è facile confondere tra sogno e realtà.

Tutto questo “frugare” tra le vite degli autori ci aiuterà a conoscerli meglio. Così scopriremo che Renata è una donna romantica e sognatrice, ma saldamente piantata con i piedi per terra quando si tratta di fare i conti con la realtà di ogni giorno.

Invece Massimiliano è più sanguigno, impetuoso, ma anche lui con qualche sogno nel cassetto, legato principalmente alla passione per la musica e alla scrittura. Il primo gli venne forzatamente negato, come leggerete in uno dei suoi racconti più intensi. Mentre il secondo, grazie a un contatto su Facebook e al fattivo interessamento di Renata, si è tradotto proprio nella felice coabitazione letteraria che sto descrivendo.

Un chiaro esempio di come un social network, se usato in modo intelligente, possa forgiare non solo delle nuove, salde amicizie, ma anche dei progetti altrimenti ritenuti impossibili, tramite delle iniziative che esulano dalle solite proposte commerciali, spesso troppo stantie e lontane da ogni concetto di solidarietà.

Esattamente ciò che ha spinto i nostri due autori ad “annusarsi”, confrontarsi e infine a decidere che il reticolo rappresentato dal web, da simbolo astratto, poteva invece divenire una concreta possibilità di concatenare le loro differenti, ma non dissimili esperienze letterarie. Una sorta di favola legata alla modernità del mezzo telematico, che guarda caso ci riporta a quel particolare “passepartout” di cui parlavo all’inizio della recensione. Tramite il quale, la “rete” di 38 racconti pubblicata dall’editore MEDIAPRINT risulterà di agevole lettura, anche perché in ogni piccola storia è racchiusa una gemma che brilla di emozioni autentiche!

Non come quelle al rallenty, proposteci periodicamente da qualche lacrimosa pubblicità, ma sorgenti dall’empatia degli sguardi, dai moti a dalle parole di partecipazione, dal dolore condiviso, dalla considerazione che abbiamo degli altri, dalle carezze di un amore fuggevole e da una miriade di altre emozionanti scene di vita che Renata e Massimiliano hanno il coraggio di squadernare non lesinando critiche neanche a loro stessi, in una sorta di confessione laica che già dopo le prime pagine ha il potere di renderci partecipi delle storie narrate.

Storie i cui stili di scrittura sono facilmente riconoscibili, anche se, per libera scelta degli autori, nessun racconto riporta la firma di chi l’ha scritto, “perché libera l’opera dalle catene possessive e dall’ego dell’autore e regala completamente il racconto al lettore”, come scrive acutamente Massimiliano Fusai nel risvolto di copertina.

E da ciò si evince lo spirito di grande apertura che sta alla base di questa singolare proposta editoriale incentrata sugli scritti di due autori. I cui esiti sono da verificarsi non nella “bella scrittura”, che se troppo ripulita porta all’aridità del pensiero, ma al violento incalzare delle emozioni, che Renata Di Leo e Massimiliano Fusai, per lunghi tratti dei rispettivi racconti, sembrano descrivere all’unisono, in una specie di simbiosi che ha davvero pochi eguali nel campo della narrativa moderna.

Particolare veste grafica della pubblicazione

“Amo nutrirmi di te”, di Renata Di Leo e Massimiliano Fusai, edito da MEDIAPRINT, rilegato in brossura, risulta molto curato anche dal punto di vista estetico, in quanto le 224 pagine che lo compongono sono di carta patinata ad alta grammatura, la cui consistenza ben si adatta alla stampa delle 37 fotografie a colori, firmate Shutterstock, che accompagnano e in qualche modo sintetizzano anticipatamente tutti i racconti che troviamo nel libro. La cui copertina, con due risvolti riportanti dei brevi profili degli autori, si presenta in un elegante nero lucido, sul quale campeggiano dei caratteri grafici grigio scuri che riportano il titolo del libro variamente replicato, assieme al dettaglio più in risalto: l’ottimo disegno stilizzato di un uomo e una donna intenti a baciarsi, realizzato da Zenit Comunicazione, che ovviamente enfatizza graficamente il titolo e il significato, niente affatto recondito, di questo volume di pregio.

Vendita diretta del libro su Facebook

Per loro libera scelta, gli autori di “Amo nutrirmi di te” (prezzo 15,00) hanno optato per la vendita diretta del loro libro tramite richiesta da effettuarsi sulle loro rispettive pagine di Facebook.

Ultime notizie!

Proprio mentre ero in procinto di inviare il presente articolo per la sua pubblicazione, gli autori di “Amo nutrirmi di te” mi hanno informato che il loro libro parteciperà al Premio Campiello di quest’anno! Una notizia esaltante che mi induce a rivolgere a Renata Di Leo e Massimiliano Fusai le mie più sentite congratulazioni!

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