“Monamour” (liberamente ispirato dal romanzo “Amare Leon” di Alina Rizzi) è la storia d’amore di una veneziana, Marta (interpretata dalla uzbeca Anna Jimskaya), e di un francese Leon, (Riccardo Marino), da cui la crasi franco veneta del titolo tra la parola ‘mona’ e ‘amour’.
La vicenda si svolge durante il “Festivaletteratura” che si tiene ogni anno, in agosto, a Mantova. “Galeotto – spiega Tinto Brass – è stato il Palazzo Te con gli affreschi di Giulio Romano. La loro sensualità pagana mi metteva a mio agio”.
E’ in questo palazzo che Marta, nella citta’ lombarda per accompagnare al Festival il marito Dario (Max Parodi), un manager editoriale troppo preso dai suoi impegni, tanto da non accorgersi della deriva sentimentale e sessuale della moglie, incontra Leon. Tra i due è subito passione, la passione che Marta non riesce più a provare nei confronti del marito.
Confida tutto ad un diario, e quando il marito lo trova e legge pagine che gli rivelano l’ebbrezza del proibito, la vertigine del sospetto e la voluttà del dubbio, si riaccende in lui la passione per lei, perché come recita una battuta del film “la gelosia è il più potente degli afrodisiaci”.