Le cinque rose di Jennifer

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Cometa Off Via Luca della Robbia, 47 [Testaccio ] – Tel. e Fax: 06 57284637

In scena dal 24 febbraio al 7 marzo LE CINQUE ROSE DI JENNIFER di Annibale Ruccello con Luca Lionello e Luca De Bei

Scene di Clelio Alfinito Costumi di Albina Fabi (su originali di Magda Bava) Musiche originali di Carlo De Nonno Voci radiofoniche: Gianmarco Tognazzi, Vera Gemma, Rita Montes, Enzo Piccolo, Vanessa Compagnucci Regia di Enrico Maria Lamanna

Torna in scena lo spettacolo “cult” Le cinque rose di Jennifer, testo fra i più rappresentativi del drammaturgo partenopeo Annibale Ruccello. A poco più di venti anni dalla sua stesura il regista Enrico Maria Lamanna torna ad affrontare (dopo i consensi unanimi al Festival di Todi nel ’94 ) il testo di un autore che più di ogni altro è presente nella sua carriera registica, esponente sicuramente originale e significativo della cosiddetta “nuova drammaturgia napoletana” prematuramente scomparso in un incidente stradale nell’86. In scena, ora come allora due bravissimi attori: Luca Lionello e Luca De Bei per raccontarci uno spaccato di solitudine, un mondo, quello napoletano dei travestiti dove ”…Dio c’ha criate e se n’è scurdato!” o dove “…l’atroce solitudine…questo deserto che è ormai la nostra esistenza…”, sono le amare riflessioni di chi vive l’angoscia, la disperazione della propria esistenza, l’illusione dei propri sogni. Il tutto vissuto, ambientato a casa di Jennifer (Luca Lionello) in un quartiere della periferia di Napoli dove si aggira un assassino che uccide sparando ai travestiti e lasciando poi delle rose rosse sui loro corpi. Le vittime aumentano come informa la speaker di “Radio Enola Gay” fra una canzone di Mina e una dedica, fra un continuo inutile, illusorio squillare di telefono fino alla visita di Anna (Luca De Bei)… Emozioni, sentimenti, angoscia, paura si fondono in questa commedia “noir” che ha l’andatura di un giallo, ti lascia col fiato sospeso fino in fondo, ti coinvolge con le sue musiche trascinanti, ti avvolge con la poesia delle sue atmosfere, ti sconvolge per la sua verità, quella data da una scrittura che non parla di Napoli ma semplicemente è Napoli.

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