ERIC ALEXANDER
Ciao Eric, benvenuto su “Palcoscenico”. Dai subito un profilo di te ai “telematici” lettori del nostro portale…
“Un ragazzo che ama quello che fa, che fatica molto nonostante sia ben conscio che recitare è meglio che lavorare!”.
La tua “formazione” è ricca di importanti traguardi artistici, cosa molto rara nei giovani attori nostrani…parlaci dell’esperienza di studio all’ Accademia dei Filodrammatici di Milano.
“Ero tornato da poco dagli Stati Uniti dove ero stato per più di un anno e l’amore per lo spettacolo è nato lì. Ho fatto parte di diversi Musical sempre in particine piccole e tornando in Italia ho fatto i provini all’Accademia e mi hanno preso. E’ stata un’esperienza unica, di intenso lavoro (recitazione, dizione, canto, corpo, voce, cultura teatrale, trucco, costume, ecc…) ero il più piccolo nel corso e per raggiungere la maturita’ che gli altri gia’ avevano non e’ stato facile, ma gli sforzi hanno fatto sì che superassi i vari esami e che alla fine mi diplomassi”.
Leggendo la tua biografia ho notato numerose esperienze negli Usa prima del debutto in Italia: quando è nata la scelta di specializzarti negli States?
“Per caso, almeno all’inizio. Mio papà è Sud Africano e così sono sempre stato in contatto con la cultura anglofona. Avendo avuto le prime esperienze nel campo artistico lì, mi sono sempre sentito trascinare dall’aurea magica che hanno New York o L.A. e dei corsi o dei seminari che organizzano lì”.
Quali erano i tuoi “modelli” attoriali prima di inziare questa professione?
“Marcello Mastroianni, Giorgio Albertazzi e mia zia Mariagrazia Santarone (attrice teatrale)”.
Tre film che bisogna aver visto almeno una volta…
“Tootsi di Sidney Pollack, Full Monty di Peter Cattaneo e tutti I film di Muccino (è il miglior regalo che ha avuto la cinematografia italiana negli ultimi trent’anni)”.
Dal 1994 hai parteciapto a numerosi spettacoli teatrali di grosso successo…raccontaci le sensazioni prima del tuo debutto ufficiale…
“Negli spettacoli piu’ piccoli che ho fatto prima la tensione era piu’ forte, un po’ perchè dovevo ancora abituarmici e un pò perchè avvenivano sempre in piccoli teatrini dove il pubblico non era una massa informe come al Nazionale a Milano o al Sistina a Roma ma riuscivi a vedere i tuoi parenti e questo mi innervosiva più che essere visto da Franco Quadri!”.
C’è uno spettacolo in particolare che ti ha laciato qualcosa in più?
“Il Cyrano de Bergerac è una delle piece teatrali piu’ bella mai scritta e mi è piaciuto interpretare Cristiano. L’ho fatto in due produzioni diverse con D’Elia e con Brambilla, due edizioni veramente belle. Poi ricordo con piacere il saggio dell’Accademia “La Giuditta” di Carlo Terron dove interpretavo Arden, un personaggio fantastico…Adesso che mi ci hai fatto pensare nominerei quasi tutti gli spettacoli che ho fatto, sono legato a tutti, o meglio a quasi tutti…”.
Arriviamo a “L’Angelo Azzurro”…un nome – una garanzia…parlaci del tuo rapporto con il grande Giorgio Albertazzi..
“Bhè è un mostro sacro, potrebbe essere il Jack Nicholson Europeo, chissà perchè non lo è stato…? Caratterialmente non è molto facile ma se lo conosci poco lo adori!”.
Albertazzi è noto per essere molto severo nella direzione degli attori: come si è sviluppato il lavoro di regia per L’Angelo Azzurro?
“Non è stato una delle sue migliori regie, ma ho imparato molto da lui. Ogni sera mi sedevo dietro le quinte e lo osservavo lavorare: è un attore eccelso!”.
Arriviamo al piccolo schermo e parliamo di una fiction deliziosa interpretata da due “mostri sacri” dello show italiano ovvero Johnny Dorelli e Loretta Goggi..come sei approdato a questa serie tv?
“Con provini, come sempre! E’ stato divertente, lavorando con la Goggi mi sono accorto che è anche un’ottima attrice e Dorelli riusciva a essere un grande anche se gli veniva suggerito tutto con l’auricolare!”.
Quali consigli hai avuto da questi due grandi professionisti?
“E’ raro che i grandi diano consigli, almeno BUONI consigli, bisogna rubare è il solo modo!“.
Nel ’99 hai diretto un cortometraggio intitolato “Why Caged Birds Sing” affrontando il difficile tema dei “cutter”…ti va di parlarci di questa tematica e del perchè hai scelto proprio questo tipo di storia per il tuo esordio da regista?
“All’epoca nessuno parlava di automutilazione e mi sono interessato al tema grazie ai suggerimenti di una amica di mia madre, Enrichetta Buchli, psicologa Junghiana che e’ poi diventata la coautrice del corto. Ho studiato molto e il film è davvero bello… sono molto affezzionato a quella storia girata a Central Park”.
Recentemente hai diretto un’altra bravissima protagonista del teatro e della tv italiana, Ottavia Piccolo. Ho letto che questo corto è stato realizzato a “low budget” e quindi anche una grande attrice come la Piccolo ha lavorato a costo zero….
“Sì, ha creduto nella commedia che ho scritto e si è appassionata. Il Corto è andato molto bene abbiamo gia’ vinto 6 premi e ho firmato con una distribuzione romana, la creafilms.com”.
Piccolo salto indietro…raccontaci della tua partecipazione in “Sabrina”, con la produzione della Disney….
“Esperinza ludica divertentissima! Ho girato per un mese con la mega produzione e il cast artistico e tecnico era fantastico. Mi hanno richiamato dopo qualche mese a Los Angeles a ridoppiarmi e gli attori mi hanno scarrozzato per la città dei balocchi per 10 giorni!”.
C’è un ruolo che ti piacerebbe interpretare e che finora non ti è stato offerto? “Il prossimo, sempre”. Come è nato il rapporto con Dolce & Gabbana per il telefilm/fotoromanzo “& Confidential”?
“Hanno visto delle mie foto e mi hanno chiesto se volevo farlo. Mi piaceva l’idea di ricreare quel sapore retrò dei “Grand Hotel” però via internet”.
E’ vero che si pensa già ad un sequel?
“Sì, ma probabilmente verra’ interpretato da tutte donne, anche nei ruoli maschili…sai com’e’ sono le evoluzioni creative di Dolce e Gabbana”.
Il tuo curriculum da doppiatore e “voce” per spot pubblicitari è vastissimo; ricordi il tuo primo “turno” di doppiaggio?
“Si, una scena di sesso: e’ stata un’esperienza traumatica!”.
Quali sono i tuoi impegni attuali?
“A parte gli accordi con Mediaset, continuo a doppiare film e telefilm e ho appena ultimato di scrivere un lungometraggio: una commedia”.
Cinema, Teatro, Tv, Doppiaggio, Radio…Eric Alexander artista poliedrico…ordina per preferenza queste tue tante attività…
“Mi piace fare tutte queste cose insieme si autoalimentano, mi divertono e mi coprono di soldi!”.
Questa intervista avviene via email..quale è il tuo rapporto con Internet?
“Lo uso spesso per lavoro, per delle ricerche anche se odio le schermate troppo lunghe: capirai adesso il perché della brevità delle miei risposte”.
Bene Eric, siamo arrivati ai saluti finali…lascia un messaggio ai “navigatori” e anticipaci i tuoi progetti futuri…
“Un virtuale abbraccio a tutti ci vedremo presto magari nelle sale se troverò mai qualcuno che produca il mio film”.
Silvia Baldo
Sei giovanissima eppure hai un notevole “trascorso” televisivo.. Ricordi la tua primissima esperienza?
“Certo non potrei mai dimenticarla. Per prima cosa, essendo timida ho impiegato un anno prima di essere scelta per uno spot pubblicitario. Il mio primo lavoro o meglio i miei due primi lavori sono stati all’età di 13 anni. Il primo spot “La Cremeria Motta” è stato realizzato dal geniale Nanni Loi, il secondo invece è stato la mia ossessione: Vi ricordate lo spot “Vuole fare la modella?” Ecco la modella ero io. Mi ricordo che ero intimorita nell’avere tante persone intorno a me, ma sono stati tutti adorabili scherzavamo di continuo e io durante le pause li obbligavo a giocare a nascondino in giro per il teatro. Abbiamo lavorato 2 giorni per quello spot ma poi è risultato il tormentone. Tutti mi fermavano per strada o mi guardavano dicendo: Ma quella li è …Mi ricordo che non sapevo cosa dire ma sopratutto morivo di vergogna!!!!”.
Parlaci della tua esperienza in “Buona Domenica”…
“Mediaset mi ha chiamato per un casting dopo quella pubblicità e così dopo tre giorni di selezioni ho scoperto di essere entrata nel corpo di ballo di Buona Domenica: evviva!!!. Ho un ricordo fantastico di quel periodo, si lavorava tanto ma c’era una troupe formidabile, eravamo un gruppo affiatato tutti sotto la direzione del mitico Beppe Recchia che mi controllava come una figlia e mi diceva non andare la, non parlare con gli estranei ecc.. Non ho mai dimenticato i suoi consigli ed ora che di tempo ne è passato rimpiango un po’ quella protezione. Facevamo delle enormi salamate durante la pausa prove, tavoli pieni di affettati e formaggi insomma era fantastico. Ammetto che è stato anche faticoso studiare e lavorare ma è stata anche la migliore scuola di vita, un approccio vero col mondo del lavoro, con contratti da rispettare e regole ben precise. Da loro ho imparato le regole che per me sono fondamentali: umiltà, responsabilità, professionalità e tanto studio. Se potessi tornare in dietro è l’esperienza che di certo rifarei”.
Dal ’93 fino ad oggi sei presente in numerosi spot televisivi e televendite..raccontaci qualche aneddoto riguardante i “back stage” di questi set…
“Di aneddoti ne ho tantissimo soprattutto con i ragazzi, quello che però mi ha cambiato la vita è stato con Nanni Loi. Dovevamo girare, ad un certo punto lui si arrabbia con la produzione e se ne va. Io gli sono corsa dietro e lui mi ha spiegato che teneva molto al lavoro che faceva e lo voleva fare come tutto quello che ha sempre fatto secondo le sue idee. Non erano passati neanche due minuti che la produzione è venuta a scusarsi e la pubblicità è piaciuta tanto al pubblico che hanno tenuto lo stesso filone per altri 10 spot. Quel giorno ho deciso che volevo diventare regista e quando ho compiuto i 14 anni al posto di iscrivermi alle magistrali mi sono iscritta in un istituto tecnico specializzato in comunicazioni visive, dove mi sono diplomata specializzandomi sul cinema”.
Nel ’98 hai partecipato a Miss Italia: come giudichi questa avventura?
“Carina, ma sinceramente a parte le risate con mia mamma e mia sorella più grande non è stato come mi aspettavo”.
In “Geduppa” e “Day bay day” (Italia 1) ti sei calata nel ruolo di presentatrice…come ti sei trovata? Quali sono i tuoi “modelli”?
“Avevo già lavorato sia come attrice che come presentatrice quindi non è stata una novità. La novità è stata l’ascolto 2.000.000. di telespettatori e soprattutto i miei fantastici colleghi, sono la mia gioia lavorare con loro è formidabile, divertentissimo. Siamo molto amici, usciamo spesso insieme, ci raccontiamo le nostre vite, per ogni cosa ci teniamo in contatto telefonico e ci prendiamo in giro dalla mattina alla sera. C’è da dire che abbiamo anche una troupe e delle persone che ci seguono sempre che sono veramente speciali. I miei modelli di presentatrici sono due: Alessia Marcuzzi e Simona Ventura, due donne non solo belle ma anche divertenti, intelligenti, umili e soprattutto autoironiche. Insomma due presentatrici che sanno tenere testa alle situazioni che puntano sul cervello e non solo sul fisico o sulle plastiche, in conclusione due donne con la D maiuscola”.
Ormai le televendite diventano sempre più dei mini-film, dove oltre l’abilità nel reclamizzare un prodotto, bisogna necessariamente dare prova di capacità attoriali. Da una “star” del settore come te vogliamo sapere se nel futuro ci saranno partecipazioni nel mondo del cinema o della fiction….
“Sai io sono molto autocritica e se non mi sento pronta al cento per cento non mi butto…e poi ci sono già troppe persone che dicono di saper recitare quando non lo sanno fare! Io tengo molto ad arrivare preparata ai grandi appuntamenti, fino a qualche tempo fa non mi sentivo pronta adesso con calma sto prendendo un agente su Roma ed inizierò a fare dei casting. Appena farò qualcosa con mia grande gioia ve lo dirò subito”.
ANDREA CASTOLDI
Ripercorriamo le tue esperienze artistiche iniziando dal cinema. Raccontaci la tua partecipazione in “Mondi sotterranei” e “Il compleanno di Lorenzo”…
“Potenzialmente “Mondi sotterranei” poteva essere un’ottima idea…si pensava di realizzare più puntate in giro per l’italia con lo scopo di raccontare la storia delle città italiane e proiettare i film nelle scuole a mo di documentario, ma in modo decisamente più fresco e leggero…con storie d’amore e di amicizia insomma come una vera e propria fiction… Nel corto di Andrea Serafini invece la mia è stata una apparizione e un’esperienza al tempo stesso nuova e divertente”.
Con “Vacanze di Natale 2000” approdi al cinema popolare, diretto da un maestro del genere. Ricordaci il tuo ruolo…
“Marco Colombo figlio di Massimo Boldi e Fidanzato “schiavo” della bella Micaela Ramazzotti…”.
Hai ricevuto consigli da Vanzina e dai navigati protagonisti del film?
“No, nessun consiglio professionale… ma ricordo invece un cosiglio di vita che mi diede Massimo Boldi lontani dal set… è una spledida persona legata ai valori che contano veramente…”.
In televisione sei presente in “Via Zanardi 33” e “Cuori Rubati”, due fiction di notevole successo. Quanto ti è servito partecipare a queste produzioni e cosa ricordi con più piacere di queste esperienze?
“Quando finisco di girare saluto tutti e finisco sotto la doccia nell’albergo di passaggio e mi chiedo ogni volta cosa penso di aver imparato dalla giornata che mi sta correndo via…be la risposta è sempre la stessa…booo!! Ma qualche tempo dopo su un set diverso capisci di sapere una cosa in più…insomma così capisci di non aver buttato via del tempo.. per quanto riguarda la cosa che ricordo con piacere…..è capitata nel mio camerino sul set di Via Zanardi 33….ma sono sicuro che non vi interessa….”.
Come mai secondo te, “Via Zanardi 33”, che da molti fu definito il “Friends” italiano, non ha avuto un seguito?
“Non ha mai avuto una collocazione tale da poter catturare una buona fetta di spettatori…è stato trattato un po’ come un flipper tratta le proprie biglie…”.
Arriviamo a “Casa Famiglia” il serial con Massimo Dapporto che è in onda in questi giorni. Descrivici il tuo personaggio…
“E’ un giovane ragazzo “Mario Fresi” che sta per terminare il servizio civile…e quando gli mancano ormai pochi giorni a concludere il suo impiego incontra un ragazzo “Ettore Bassi” che lo accompagna in questa Casa Famiglia…Mario in questo modo conosce Don Marco “Massimo Dapporto” e dopo qualche giorno comincia la sua collaborazione nel “convento” lavorando come giardiniere…fino a quando……”.
Immagino l’emozione nel lavorare con un grande attore come Dapporto…
“La sera prima passi uno stupidissimo mercoledi d’inverno davanti alla TV e cambiando in continuazione canale finisci proprio per vedere una sua fiction….e la mattina dopo ti passa davanti calpestando la stessa aiuola nel convento…L’impatto è più che altro divertente!”.
Quanto ti è servita la provenienza “classica”, ovvero la formazione al Teatro Officina di Milano, nell’affrontare queste esperienze?
“Non molto… penso che sia più importante buttarsi nella mischia e cominciare in qualche modo a lavorare davanti ad una cinepresa… credo che si possa imparare qualcosa anche facendo la comparsa in qualche spot televisivo o film…. L’importante è rubare il mestiere e non pensare di fare la figurazione solo per portarsi a casa dei soldi per poter andare fuori a cena la sera dopo…”.
Anche negli spot televisivi hai saputo scegliere…”Tim” e “Clear” diretto dal grande Lucchetti….
“Ho superato due provini prima di lavorare con Daniele…penso che il mio vantaggio sia stato decisamente il fatto di non aver avuto il tempo di studiare il copione… è sembrato tutto più spontaneo e credibile… penso”.
Dicci 3 registi con i quali ti piacerebbe lavorare e 3 film che ti hanno cambiato la vita….
“Se ti dico il nome di tre registi soltanto,finisco per passare il resto dei miei giorni seduto in poltrona…..a guardarmi le videocassette di “son contento” di Francesco Nuti, “La leggenda del re pescatore” e “Barfly” di Barbet Schroeder”.
Chiudiamo anche con te, parlando dell’attuale esperienza nelle telepromozioni televisive e anticipando agli amici di “Palcoscenico” i tuoi prossimi progetti….
“E’ fantastico tirarsi su dal letto sapendo di dover lavorare con un gruppo di persone fantastiche con le quali divertirsi ed impegnarsi cercando di dare un po’ di colore e freschezza alle telepromozioni….la nostra particolarità è quella di studiare le battute evitando di usare il gobbo! Tra i miei progetti…la produzione di un corto “Pensavo che…” ciao a tutti!!”.
MATTIA SILVANI
Parlaci dell’esperienza nelle telepromozioni. Com’è il rapporto con gli altri ragazzi del team?
“Mi è capitato di registrare anche con altre persone, e se devo essere sincero con “i miei compagni” mi trovo veramente bene, e più passa il tempo e più mi affeziono”.
Quanto tempo impiegate nella realizzazione di questi mini telefilm?
“Dipende da tante cose, sicuramente dal nostro impegno, ma molto anche dai clienti, e dall’armonia che tutti insieme si cerca di creare”.
Ora siete anche in spazi importanti come all’interno di “Passaparola”…credi possa servire come trampolino di lancio?
“Mi auguro di si, ma il riuscire è una combinazione di capacità e tempi, quindi anche di fortuna”.
Dal tuo curriculum emerge una partecipazione ad una puntata pilota di una fiction con Iva Zanicchi e Alessandra Casella. Di che parlava la serie, e come mai non è andata in onda?
“La serie parlava di una farmacia e della vita delle commesse ( Iva e Alessandra ) e non so come mai non è andata in onda”.
Quanto è importante il tuo lavoro “parallelo” in Ludoteca, con quello che svolgi in televisione?
“Molto, sono molto legato e mi aiuta a superare eventuali ” problemi” mi rilassa e mi fa stare bene, ed entrambi sono “molto” importanti”.
Dato che stiamo “parlando” via email è d’obbligo chiederti: quale è il tuo rapporto con Internet?
“A dir poco disastroso, spero che basti non vorrei infierire su me stesso”.