“City of Ghosts” di Matt Dillon
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Un viaggio nella metafora dell’esistenza
Quando Matt Dillon si presenta al cinema Adriano di Roma (quello dell’unico e storico concerto dei Beatles in Italia), per presentare in conferenza stampa il suo “City of Ghosts”, tutti si aspettano che un piglio “yanke”, molto scanzonato e gioviale, prevalga sui contenuti del film. Invece, Matt dimostra subito, con attente riflessioni sulle risposte da dare, con l’evocazione dei romanzi di Conrad, dei film di Coppola e sulla sua ricerca personale legata al film, di essere lontano anni-luce dal giovanottone americano che scherza su ogni cosa. Il fatto è che Matt ha voluto fortemente questo film, e contro ogni avversità. Ci ha messo sette anni per pensarlo, scriverlo (assieme a Barry Gifford) e per trovare un produttore tanto coraggioso da girare in Cambogia. Una location molto svantaggiata perché mancante delle più semplici infrastrutture, a cominciare dalle strade asfaltate, in quanto l’intero Paese ne dispone di una sola! Questi retroscena vanno conosciuti per comprendere l’alto livello di difficoltà che la produzione e il regista hanno incontrato fin dal primo giorno, e quindi la loro caparbietà. Uno spirito di sacrificio che Matt ha espresso senza veli, dichiarando con assoluto candore: «Adoro lavorare in condizioni difficili. E durante il film amavo scrivere nella mia stanza mentre in quella accanto si stavano divertendo, perché c’ero io e c’era la vita vicino a me». Una considerazione molto matura, ma anche piuttosto amara per un autore di così giovane età. Evidentemente, Matt da questo film voleva delle risposte come quelle che in passato molti viaggiatori hanno cercato in terre lontane, aspre e misteriose. Questo ci deve predisporre alla visione del suo film con molto rispetto. Un film che sarà pure un thriller, ma dove al fondo ritroveremo l’uomo Matt Dillon, alle prese come Jimmy, il personaggio che interpreta, con la ricerca del se e del modo di salvarsi da un ambiente infido e impossibile che diviene metafora dell’esistenza.
SCHEDA DEL FILM
Regia: Matt Dillon
Sceneggiatura: Matt Dillon, Barry Gifford
Fotografia: Jimmy Denault
Montaggio: Petra von Oelffen
Costumi: Moji Sangi
Interpreti principali: Matt Dillon (Jimmy), Stellan Skarsgard (Kaspar), Natascha McElhone (Sophie), James Caan (Marvin), Gerard Depardieu (Emile)
Produzione: Mainline Productions e Banyan Tree in collaborazione con Kintop Pictures
Distribuzione Italia: Fandango
Origine: Usa 2003