Gianluca Mech: Grande successo per GoodFood
Applausi e calda accoglienza del pubblico alla Festa del Cinema di Roma che ha assistito in anteprima alla proiezione di “Good food”, cortometraggio ideato da Gianluca Meche prodotto da Gianluca Cerasola per Morol. Il film, della durata di 15’, tratta il tema della corretta e sana alimentazione e celebra il cinquantenario della Dieta Mediterranea (nel 1967 il biologo e fisiologo Ancel Keys pubblica il rivoluzionario studio “Seven Countries Study”).
Grazie alla scrittura, alla regia e all’interpretazione “Good food” riesce a raccontare una situazione preoccupante come l’obesità in maniera “leggera” mostrando come i genitori/gli adulti spesso assecondino i desideri e i capricci dei figli/dei ragazzi non pensando alle conseguenze che possono arrecare alla loro salute.
In Italia 1 bambino su 3 è sovrappeso.
I bambini italiani sono tra i più sedentari in Europa.
Eppure abbiamo a disposizione tutti gli strumenti per sovvertire questi dati. Soprattutto siamo depositari di uno dei regimi alimentari migliori al mondo.
La Dieta Mediterranea, esempio eccellente di una corretta alimentazione, è infatti (dal 16 novembre 2010) Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità . Forse noi italiani abbiamo bisogno di ricordarcelo. E’ il 50° anniversario di uno dei più grandi traguardi della scienza della nutrizione e della salute: la scoperta e la certificazione da parte del biologo statunitense Ancel Keys dei benefici della Dieta Mediterranea (dichiarata Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’Unesco il 16 novembre del 2010). Durante il suo soggiorno italiano Keys partecipò al primo “Convegno sull’Alimentazione” che si tenne a Roma nei primi anni ’50. Alla presenza dei massimi esperti, Keys rimase affascinato dal dato della bassa incidenza di patologie cardiovascolari e di disturbi gastrointestinali della regione Campania e dell’isola di Creta. Una correlazione che doveva in qualche modo essere spiegata scientificamente. Per questa ragione fu il promotore del primo studio pilota volto a chiarire il mistero. Ad essere sottoposti alle analisi fu la popolazione di Nicotera, in Calabria. Pochi anni più tardi, più precisamente nel 1962, si trasferì a Pioppi, una frazione del comune di Pollica, nel Cilento. Pioppi divenne il quartier generale dei suoi studi. Dopo decenni di indagini giunse alla conclusione che l’alimentazione a base di pane, pasta, frutta, verdura, moltissimi legumi, olio extra-vergine di oliva, pesce e pochissima carne era la responsabile dello straordinario effetto benefico sulla popolazione locale.
Questo tipo di alimentazione venne chiamata “Mediterranean Diet”, Dieta Mediterranea appunto. Tutti i risultati dei suoi studi vennero tradotti, in forma divulgativa, nel famosissimo libro “Eat well and stay well”, ovvero Mangiar bene e Stare bene. Un volume che fece rivoluzione a partire dagli Stati Uniti, suo paese d’origine. Keys rimase a Pioppi per oltre 20 anni e morì, nel 2004, all’età di 100 anni. Sinonimo che la Dieta Mediterranea, sul suo inventore, funzionò in maniera davvero eccelsa.
In occasione di questo anniversario è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma: “GoodFood”, un cortometraggio ideato e prodotto dalla Morol di Gianluca Cerasola con protagonisti: Salvatore Esposito, Justine Mattera e Giorgio Colangeli.
Il regista di “GoodFood” Dario Acocella: “Il corto, ideato e prodotto dalla Morol, fornisce una nuova occasione per far comprendere l’importanza di una corretta e sana alimentazione. L’approccio visivo ad un tema così delicato, come quello della corretta alimentazione, è stato decisamente formale. Ho tentato di rispettare nella maniera più rigorosa possibile, la linearità del testo che, mettendosi a servizio di una tematica sociale spesso troppo poco considerata, tenta di porre l’attenzione, attraverso un ironico gioco di contrasti, sulla scarsa rilevanza che le nuove generazioni pongono nei confronti della corretta alimentazione. Viviamo in un mondo che fa dell’immagine e della figura una questione di status quo, dimenticando però troppo spesso come una corretta alimentazione influisca in maniera decisiva non solo sull’aspetto “apparente”, ma anche sulla salute psicofisica di ognuno di noi. Forte della potenza del messaggio che si è deciso di diffondere, la scelta è stata quella di raccontare in maniera pulita e “canonica”, senza distogliere troppo lo spettatore dalla traccia narrativa.
Una verità dunque rappresentata, ma vicina alla gente comune e alle problematiche quotidiane che interessa ognuno di noi ogni qualvolta ci sediamo ad una tavola”.