Alcuni passaggi dell’intervista di Raffaella Ponzo per DIPIU’
«Ero andata fare un controllo di routine, ma quel giorno il medico mi disse: “Qui c’è qualcosa che non va, è meglio fare altri esami”. Ero incredula, attonita. Aveva ragione e dopo tre mesi fui operata per debellare un tumore maligno che avevo al seno».
Rita Forte racconta a Dipiù quando la vita l’ha messa di fronte a una dura prova: un carcinoma al seno, il cancro, una batosta nella sua esistenza che ha saputo subito affrontare con una grande forza d’animo e determinazione. Rita è guarita da anni. Ma ora, la popolare cantante tra i protagonisti di Tale e Quale Show, ha deciso di parlare di questa sua vicenda personale, rievocandola non senza fatica, ma con grande serenità, per un motivo assai importante: «Sono entrata in contatto con l’Airc, l’Associazione Italiana per la ricerca sul Cancro e sono uscita allo scoperto per dire che dal tumore al seno di può guarire, che è necessario fare la prevenzione e non abbassare mai la guardia quando si ha a che fare con questo male. E infatti, dopo circa diciassette anni dalla mia operazione, ogni sei mesi faccio ancora dei controlli. L’ultimo qualche giorno fa, proprio dopo una puntata del programma a cui sto partecipando. Avevo tenuto dentro di me questa storia, ma ora spero che la mia esperienza possa essere d’aiuto a chi sta combattendo questo male che fa ancora tanta paura».
Ma torniamo al racconto di Rita, dal momento in cui scopre di doversi affidare alla medicina: «Ero andata a fare una semplice ecografia mammaria, uno di qui controlli che si programmano proprio a scopo di prevenzione. Il dottore mi disse che nel seno sinistro c’era un puntino grande come una “capocchia di spillo” che a lui insospettiva e mi prescrisse altri accertamenti. Feci altri esami e una risonanza magnetica con il mezzo di contrasto e il sospetto divenne certezza, avevo un tumore al seno, anche se ancora non si sapeva se di natura benigna o maligna. In quel momento ho avuto paura, è inutile nasconderlo, paura di soffrire, di provare dolore, di vedere il mio corpo trasformarsi nella sua femminilità, per via della malattia. Tanti sono stati i brutti pensieri che mi sono passati per la testa, ma la voglia di guarire e vivere per me era più forte di tutto e allora decisi che dovevo farmi curare senza perdere tempo. Pensai di rivolgermi a Sandra Mondaini, che fu per me un sostegno psicologico e umano ineguagliabile »
L’intervista completa nelle pagine del prestigioso settimanale:
Fonte: DIPIU’