La felicità al 45° parallelo
A Cumiana, a due passi da Torino, una linea continua segna e disegna il 45° parallelo del pianeta, vale a dire a metà strada tra il Polo Nord e l’Equatore.
Questo fa di Torino una città in perfetto equilibrio fra il Nord e il Sud del mondo. Una sorta di bilanciere geografico di cui gli abitanti del capoluogo piemontese sono spesso inconsapevoli, ma che fatalmente li pone in un delicato e a volte precario equilibrio tra le divergenti scelte della vita.
Una metafora molto efficace che il regista Davide Ferrario ripropone costantemente e visivamente, sempre con toni delicatamente poetici, nel film “LA LUNA SU TORINO”, una delle produzioni più riuscite e originali di tutto il panorama cinematografico di questo inizio stagione 2014.
Poiché l’autore di “Dopo Mezzanotte” (film che diede risonanza internazionale a Ferrario), spazia sapientemente sul filo degli equilibri-squilibri di tutti i suoi personaggi.
A cominciare da Ugo (il bravissimo Walter Leonardi), un quarantenne di sinistra, non particolarmente attraente, ma curioso delle storie altrui, in specie quelle partigiane, di scoprire paesaggi oltre la sua vista e molto generoso nell’offrire alloggio a dei giovani ragazzi, ai quali infatti spesso dimentica di chiedere l’affitto della villetta in collina in cui vive.
Ragazzi e coinquilini come Maria (Manuela Parodi), 26enne, impiegata in un’agenzia di viaggi, col “vizio” controproducente della sincerità e interessata ad un ragazzo che però piace anche alla sua collega Eugenia (Daria Pascal Attolini); e Dario (Eugenio Franceschini), ventenne, studente alla facoltà di lettere, che si mantiene agli studi lavorando nel bioparco ZOOM di Torino.
Un’oasi di pace, di natura spontanea e di animali in libertà, da cui Ferrario trae poeticamente spunto per svelarci dei paesaggi insoliti, il contatto ravvicinato con una tartaruga ultracentenaria e in sintesi il viaggio verso località esotiche che scorre dentro ognuno di noi, anche se non abbiamo ancora il biglietto in tasca per partire.
Sogni e bisogni che si mischiano alla ricerca della felicità, in quel 45° parallelo sempre in bilico tra fantasia e concretezza, proprio come il film di Davide Ferrario.
CURIOSITA’:
Il bioparco ZOOM di Torino non è una finzione cinematografica, ma esiste davvero. Infatti basta imboccare la tangenziale Torino-Pinerolo fino all’uscita Piscina, seguendo le indicazioni per Cumiana e da lì proseguendo per 4 Km per raggiungere il bioparco che dispone anche di un attrezzato Bolder Beach.