FIGHT CLUB – LA PRIMA REGOLA
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Ass. Cult. Cattive Compagnie e Compagnia Mauri Sturno
presentano
Dal New York Times al Teatro Trastevere:
Prima Nazionale di FIGHT CLUB – LA PRIMA REGOLA
Dal 4 al 23 marzo 2014 Teatro Trastevere, Via Jacopa de’ Settesoli, 3
Segnalati dal New York Times e vincitori del primo Roma Fringe Festival, le Cattive Compagnie tornano in scena con un nuovo spettacolo prodotto dalla Compagnia Mauri Sturno: Fight Club – La Prima Regola, al Teatro Trastevere dal 4 al 23 marzo.
Giovane compagnia teatrale tutta italiana, Cattive Compagnie ha conquistato la platea newyorkese con il pluripremiato Horse Head ( quasi 50 repliche nello stivale e 10 repliche nella Grande Mela), facendosi conoscere e apprezzare da pubblico,stampa e addetti ai lavori, tanto da spingere il Maestro Glauco Mauri a supportare l’attività artistica di Leonardo Buttaroni, Diego Migeni, Sebastiano Gavasso e Paolo Carbone in un progetto quanto mai ambizioso: la prima riduzione teatrale di un cult della letteratura e del cinema mondiali.
Un viaggio teatrale che vede in scena Diego Migeni, Alessandro Di Somma, Cecilia Cinardi, Marco Zordan, Yaser Mohamed e Matteo Fasanella, che, con la regia di Leonardo Buttaroni, la sofisticata scenografia di Paolo Carbone, le luci di Giovanni Grasso e le musiche del duo Filarco – fa rivivere l’immaginario ironico,onirico, grottesco e a tratti splatter di Chuck Palahniuk, spaziando dal film al romanzo originale.
Una vera e propria sfida teatrale che porta gli attori come gli spettatori nel delirio letterario dell’autore tra continui cambi scena, ritmi sincopati e al tempo stesso intimi, tutto per un viaggio visionario in cui a tenere le redini del gioco è sempre e solo “LUI” , il protagonista senza nome (interpretato nella versione cinematografica da Edward Norton) , con la sua evoluzione, il suo perdersi e ritrovarsi. Come un cicerone giudice del suo destino e’ Lui a guidare lo spettatore nella sua mente e nella sua perdizione, per strappare i fili che lo legano al suo doppio e ricollegarsi alla vita di sempre.
Come riproporre un testo del genere sul palcoscenico? Sfruttando l’effetto che il teatro ha sulle persone e la sua mancanza di filtri, abbattendo la quarta parete, provocando e “giocando” con tutti i mezzi che il corpo vivo dell’attore mette a disposizione.
Una vera e propria sfida per farvi entrare nel delirio e nella follia del Fight Club…
Fight Club – La Prima Regola 4 – 23 marzo 2014 Teatro Trastevere, Via Jacopa de’ Settesoli, 3 – h.21.00, dom. h 18.00
Regia di Leonardo Buttaroni Con Diego Migeni, Cecilia Cinardi, Alessandro Di Somma , Marco Zordan, Yaser Mohamed, Matteo Fasanella, Leonardo Buttaroni Scenografia di Paolo Carbone Musiche originali Filarco
Per info e prenotazioni: 06.58.14.004
Ufficio Stampa Marta Volterra
NOTE DI REGIA
Perchè Fight Club? Perchè portare in scena testo così delirante? Io e i miei Cattivi Compagni ce lo siamo chiesti tante volte.
La ragione vera e propria è che… non c’è ragione: è stato un impulso, una sfida nata dalla completa ammirazione per il capolavoro di Palahniuk. Le difficoltà sono state tante, ma la mia certezza è che il teatro sia il miglior mezzo per fare apprezzare e toccare il delirio e la follia di questo autore.
Mi sono trovato davanti a tante difficoltà: i continui salti temporali e i molti cambi scena sono stati uno scoglio difficile da superare, ma con un duro lavoro siamo riusciti a venirne a capo.
Credo che per far apprezzare la profondità di questa storia e la natura sociologica del racconto non ci sia miglior mezzo del palcoscenico, dove i sentimenti degli attori grazie al rapporto così ravvicinato con il pubblico verranno amplificati e metteranno ciascuno di noi e di loro di fronte alle crepe e le incertezze di questa era.
I personaggi avranno il compito di trasmettere queste sensazioni, a volte consumeranno le loro emozioni talmente vicino al pubblico da poterne sentire il respiro fino ad invaderlo, riuscendo a farlo ridere e farlo piangere. Il pubblico odierà e amerà il lugubre humour che caratterizza lo spettacolo, cosi’ come odierà e amerà il sentirsi in cattiva compagnia.
In questo spettacolo voglio mettere in evidenza tutte le sfumature del testo, enfatizzarne tutti i tratti, sia nella parte grottesca che in quella più profonda e sociale; voglio sfruttare a mio vantaggio l’effetto che il teatro ha sulle persone e la mancanza di filtri abbattendo la quarta parete; voglio che il pubblico si senta rapito, sempre in attesa di un nuovo evento, e che guardandosi intorno si chieda “E ora che succederà?!”.
Ho provato a dare un senso logico ai molti cambi scena, ma il vero e proprio filo conduttore è rappresentato da “LUI”, il protagonista senza nome: la sua evoluzione, il suo perdersi e ritrovarsi lo renderanno unico giudice del suo destino, sarà il filo di Arianna capace di guidarci nei labirinti della sua mente e della sua perdizione, provando in tutti i modi a strappare cio’ che lo lega al suo doppio, quel Tyler Durden che è “ libero in tutti i modi in cui tu vorresti essere libero” e gli impedisce di ricollegarsi alla vita di sempre.
Il mio obiettivo è che il pubblico, come è accaduto spesso a me, si chieda: “ Chi dei due sta veramente sbagliando? La verità anche in questo caso è nel mezzo?”
Superfluo aggiungere altro. Signore e signori, benvenuti nel Fight Club.