POLEMICHE A SANREMO PER L’ESCLUSIONE DEL BRANO “EMILIA, VITA MIA”
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Torri della Lega dichiara: “LA BRUNI DEVOLVA IL SUO CACHET AI TERREMOTATI”.
E come ogni anno, Sanremo è anche all’insegna delle polemiche. Il senatore leghista Giovanni Torri, originario di Parma, a pochi giorni dall’inizio della gara canora, torna a stigmatizzare con forza l’esclusione dalla rosa dei 14 big dell’Orchestra Bagutti con due brani, di cui uno, dal titolo emblematico “Emilia, vita mia”, dedicato proprio alla regione gravemente colpita dalla tragedia del sisma: “Dal momento che la canzone ‘Emilia, vita mia’ dell’Orchestra Italiana Bagutti non è stata ammessa a partecipare al Festival di Sanremo, che allora la superospite Carla Bruni devolva il suo lauto cachet ai terremotati dell’Emilia. Tra l’altro, posso parlare a testa alta di questa cosa se si considera che non mi sono nemmeno ricandidato, proprio perché in disaccordo con le scelte della segreteria nazionale della Lega, e ho preso le distanze per la vicenda del presunto impegno non mantenuto di destinare i rimborsi elettorali alle popolazioni terremotate. Se sono stati promessi dei soldi, allora Maroni deve darli, altrimenti per quanto mi riguarda può andare a braccetto con la Bruni…”.
I toni si fanno dunque accessi, il mix Sanremo-elezioni può essere un mix micidiale, come possiamo evincere da quest’altra dichiarazione, sempre del senatore Torri: “Non ho nulla contro la Bruni, ma – puntualizza l’esponente della Lega Nord – mi sta abbastanza antipatico suo marito Sarkozy. Non si dimentichi che i francesi si sono rifiutati di accogliere gli immigrati clandestini nordafricani che si erano riversati in Italia per l’aggravarsi della guerra in Libia e ora noi andiamo a invitare a Sanremo la moglie dell’ex premier che aveva disposto di non farli passare alla frontiera. Mi sembra una follia! Certo, l’Italia come al solito è sempre disposta a tutto… La verità è questa. Anche noi forse avremmo dovuto impedire alla Bruni di oltrepassare i confini. Con tutti gli attriti che esistono, non mi sembrava proprio il caso di invitarla…”.
Il senatore Torri, avallando l’appello dei sindaci emiliani alla Rai affinché sia riservato comunque un giusto spazio di visibilità alla canzone “Emilia, vita mia” nell’ambito della kermesse sanremese, ci va giù duro: “Alla luce di tutto questo, non mi meraviglio che il brano di Franco Bagutti e della sua orchestra dedicato al terremoto sia stato escluso. Fazio e la Littizzetto, che sono notoriamente due rappresentanti vicini alla sinistra, non l’avranno fatto passare perché evidentemente loro sono più democratici e, quindi, oltre l’Emilia… Sarebbe importante a questo punto capire la cifra che prenderà Carla Bruni per fare l’ospite. Perché non la devolve ai terremotati? Se l’hanno chiamata per farla cantare, potevano evitarlo perché non è certo famosa per le sue doti musicali. Lo è piuttosto in quanto moglie di Sarkozy. Forse l’unica cosa buona che ha fatto in vita sua è la modella perché era belloccia…”.
E in conclusione, non mancano frecciate per la Littizzetto: “Quando la Bruni salirà sul palco dell’Ariston, mi auguro almeno che la Littizzetto, siccome ne ha per tutti, abbia il coraggio morale di fare una parodia anche su Sarkozy, che è di destra e non è stato affatto generoso con gli extracomunitari che fuggivano dalla Libia e dalla Tunisia. Sono sicuro, però, che non lo farà, essendo anche lei ‘asservita’, come tutti gli altri, al milionario cachet che prenderà a Sanremo, equivalente al compenso che un parlamentare percepirebbe in due anni di attività, assumendosi di fronte ai cittadini responsabilità ben diverse rispetto a quelle che si assume lei facendo la ‘sciocchina’ in tv, con il risultato di far inalberare anche i dipendenti della Coop che sicuramente guadagnano meno di lei…”.