ROMA – TEATRO ANTIGONE – CENA CON VERTEBRA di Carlo Dilonardo
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Negli accoglienti spazi del Teatro Antigone, a Roma, ho assistito a una commedia davvero sorprendente, ben allestita sia dal punto di vista registico che da quello attoriale. Difatti, “CENA CON VERTEBRA”, tratta da un ottimo testo di Franca Zucca, per la regia di Carlo Dilonardo, è una commedia che viaggia tra il grottesco e l’onirico con stupefacente sagacia, mai caricando i toni interpretativi, bensì preparandoci pian piano a un sottile crescendo atto ad accompagnarci con complice leggerezza a un finale inatteso, ancora una volta sospeso tra sogno e realtà. Perché è proprio in una sorta di limbo tra sonno e veglia che il protagonista principale, Osvaldo, egregiamente interpretato da Andrea Cannucciari, si presenta a noi, comprensibilmente frastornato, dopo aver trafugato dalla salma del padre una sua reliquia ossea, una vertebra che certamente rappresenta un pegno d’amore, ma che altrettanto indubbiamente non può essere trattato alla stregua di un soprammobile o di un comune oggetto d’arredo. Quindi, che farne? Conservarlo, e dove, o riportarlo indietro?
Una serie di interrogativi che innescano giocoforza dei meccanismi di comicità involontaria, di atmosfere grottesche, che deformando la realtà ce ne mostrano l’insensatezza, ma anche quel poco che siamo, tutti, nei confronti di un piccolo resto osseo, che però rappresenta il pesantissimo confine tra l’esistente e ciò che non c’è più. Di fronte a tutto questo, Matilde (la convincente Giuliana Meli), ex moglie di Osvaldo, ha ben poco da offrire al suo ex, se non l’ascolto, assieme a una complicità maldigerita e sofferta. Sempre meglio di Alice (la bravissima Francesca Del Vicario), attuale moglie di Osvaldo, la cui mancanza di “fosforo” non la eleva certo a puntale e attenta osservatrice e consigliera. E allora che fare? Osvaldo è incerto sino alla fine su come risolvere il “problema osseo”, mentre il convitato di pietra, il Signor G. (l’ottimo Valter Venturelli), viene a complicare ulteriormente le cose, nientemeno che in versione beffarda e incorporea! Quindi si ride, dall’inizio alla fine, ma proprio sul chiudersi della scena un retrogusto di malinconia prende tutti gli spettatori, per quel senso di infantile inadeguatezza che ci assale quando siamo di fronte ai temi dell’aldilà visti da un sempre imbarazzato e impreparato aldiqua.
“CENA CON VERTEBRA” andrà in scena dal 10 al 20 Febbraio 2011 a Roma (Testaccio), al Teatro Antigone, sito in Via Amerigo Vespucci, 42, alle ore 21 dal Giovedì al Sabato e alle ore 18.30 di Domenica.