Esistono sodalizi d’amore e d’arte interminabili? Forse si, ma sono pochi, pochissimi. Uno di questi rari esempi ha legato per oltre mezzo secolo Tinto Brass e sua moglie Carla Cipriani, per gli amici “Tinta”. Mercoledì Tinta è morta. E per me, che ho avuto la fortuna di conoscere i coniugi Brass, così come per Raffaella Ponzo che con Tinto e Tinta ha lavorato in “Voyeur” e soprattutto nella divertente avventura di “Fallo”, il dolore per la perdita di quella che era la vera musa del Maestro veneziano è davvero forte. Descriverla come l’alter ego di Brass potrebbe apparire banale. Tinta era l’anima di Brass, il suo consigliere, la donna che abbandonò il sicuro lavoro di “famiglia” (i Cipriani sono il nome più importante nel campo della ristorazione, non solo in Italia ndr.) per seguire quel marito geniale con cui realizzò anni di successi e provocazioni indimenticabili. Ricordo Tinta al pranzo di presentazione di “Fallo!”…sempre sorridente e per nulla gelosa delle tante bellezze che circondavano il marito (una sua massima: “Le altre passano, io sono sempre qua!”)…gentile e premurosa con noi ospiti, una presenza discreta e al tempo stesso dinamica nel supervisionare tutto il lavoro di Tinto. Tinta verrà cremata, senza esequie e il Maestro ha deciso di ricordarla organizzando in futuro un happening lagunare proprio alla “Locanda Cipriani” di Torcello, in un’atmosfera che di certo sarebbe piaciuta alla sua amata.
Lo staff di “Palcoscenico” abbraccia con affetto Tinto Brass.