La prima volta del signor Giovanni con Max Tortora.
I retroscena del dvd più divertente della stagione raccontati da Roberto Andreucci, la nuova spalla di Max Tortora in una serie di irresistibili parodie comiche del sempre più spietato Amadeus e del “geniale” Ispettore Derrick.
Non è così abituale venire a conoscenza dei dietro le quinte che caratterizzano l’incontro e l’intesa tra un comico e la sua nuova spalla, che nel gergo dello spettacolo è l’attore che lancia la battuta al comico di primo piano. Ma Roberto Andreucci, in questo ruolo di supporto all’acclamatissimo Max Tortora, non è tipo da tener chiuse nelle segrete stanze particolari inediti e privati. Né gli fa difetto il confessare che Max Tortora, al primo impatto, non lo trovò esattamente di suo gusto. Salvo nel trovarlo perfetto non appena Andreucci aprì bocca, sfoderando un’impeccabile e originale interpretazione del signor Giovanni, lo sfigatissimo concorrente de L’eredità sotto le grinfie di un Amadeus-Max Tortora sempre più spietato. Questo, e molto altro, come prologo alla nascita di un riuscito binomio comico Tortora-Andreucci, che dopo i successi televisivi di Bulldozer ora si propone in un dvd, intitolato “Una settimana di risate con Max Tortora”, zeppo di episodi inediti, mai visti in tv, che comprendono le parodie di Amadeus assieme a quelle dell’ineffabile Ispettore Derrick e del suo succube assistente Harry.
Com’è nata l’idea del dvd “Una settimana di risate con Max Tortora”?
Di quest’idea me ne assumo la paternità, in quanto il successo che ha avuto la parodia di Amadeus e del signor Giovanni, a Bulldozer e in altre trasmissioni dove l’abbiamo presentata, mi ha fatto pensare che potevamo sfruttarla in uno slancio finale. Perché quest’anno sarà l’ultimo di conduzione di Amadeus de L’eredità. Riproporla in futuro avrebbe avuto poco senso data una conduzione non più in atto. Inoltre, Max Tortora è stato elogiato proprio per questa sua parodia di Amadeus, sia per un fattore di fisicità che sul versante dell’impostazione. Alcuni l’hanno paragonata a quella, azzeccatissima, di Alberto Sordi. In più c’è questa mia simbiosi col signor Giovanni, che da pura spalla si è evoluto arrivando a un quasi bilanciamento tra questo personaggio e quello di Amadeus. Sfruttare quest’ottima intesa tra comico e spalla, connessa al fattore popolarità, mi ha fatto venire in mente di convogliare questa felice alchimia in un dvd a episodi. Quando ho proposto questo progetto a Max Tortora, lui, approvando l’idea, ha subito rilanciato invitandomi a inserire nel dvd anche delle parodie ispirate alla serie dell’Ispettore Derrick. Parodie nelle quali avrei interpretato il personaggio di Harry. E poiché le parodie si presentano con dei ripetuti tormentoni che sono alla base di ogni episodio, ho pensato di suggerire al fruitore di gustarsi in pillole, giorno per giorno, una settimana di risate con Max Tortora. Da cui l’idea per il titolo del dvd.
Ti sei trovato più a tuo agio interpretando il signor Giovanni o Harry?
Vestire i panni del signor Giovanni non mi ha comportato nessuna difficoltà. Anzi, devo dire che l’interpretazione di questo personaggio ormai mi viene naturale. Il problema è sorto con Harry, perché non l’avevo mai interpretato. E perché alle spalle avevo l’eredità di Max Giusti, che invece l’aveva già proposto in coppia proprio con Max Tortora. Difatti, Tortora, da perfezionista quale è, prima di iniziare le riprese mi consigliò di studiare a fondo e imitare l’Harry di Giusti. Ma presto mi resi conto che imitare lo stile di Max Giusti sarebbe stato impossibile. Così, grazie ai consigli della mia compagna, cominciai a riguardarmi alcuni veri episodi di Derrick. Con l’obiettivo di pensare al “mio” Harry, a come l’avrei interpretato io. Infatti, l’Harry interpretato da me, piaccia o non piaccia, non c’entra nulla con quello di Max Giusti. Il risultato è un Harry meno sopra le righe e più legato al vero Harry: monoespressivo, col capello sempre a posto e quasi sempre silenzioso. Una specie di comparsa, che però è sempre in scena. E con un’altra importante peculiarità: l’assoluta dipendenza da Derrick! Il quale, oltretutto, spesso lo ascolta, ma poi non gli dà retta. Scoprendo tutto questo, ho pensato che interpretando Harry non dovevo parlare tanto, ma essere espressivo con le facce e sempre molto, molto succube di Derrick. Un lavoro sul personaggio che, senza peccare di vanità, mi ha veramente soddisfatto. E che, fortunatamente, ha soddisfatto anche Max Tortora.
Quando è nata la collaborazione artistica fra te e Max Tortora?
Max, tre anni fa, a Saint-Vincent, presentava Bravo, Grazie, un festival di comici. Io ero nella giuria del festival. Max, per la prima volta, in quella sede, decise di presentare la parodia di Amadeus, chiedendo alla produzione un attore che gli facesse da spalla. La produzione mi contattò e mi presentai a Max. Max, ricordando quel nostro primo incontro, ora racconta che non mi trovò affatto affine al personaggio da lui pensato: un cinquantenne smunto e slavato, certo molto differente da un giovane cicciottello come me. Perciò pensò che di lì a poco mi avrebbe scaricato tramite un successivo contatto con la produzione. Spostandoci al bar del Casinò, però, Max cominciò a spiegarmi il ruolo del signor Giovanni e a imitare la voce di Amadeus, invitandomi a rispondergli. Iniziai a farlo tenendo fede a quella specie di copione improvvisato. E Max, rammentando quell’episodio, ancora adesso mi ripete: «Quando hai aperto bocca, ho capito che il signor Giovanni eri tu!». Quindi, un feeling nato immediatamente. Da un’intuizione di Max Tortora, non certo mia. Risultato: dopo due ore registrammo otto sketch di fila, senza pubblico, ma con la troupe Rai e i capi-struttura letteralmente piegati dalle risate per quella nostra performance. Il regista, Celeste Laudisio, vedendoci propose subito di portarci a Bulldozer. E da lì fra me e Max nacque non solo una collaborazione artistica, ma anche una solida amicizia che perdura nel tempo.
Quali sono la qualità comiche più rilevanti che ritrovi in Max Tortora?
Credo che Max abbia una genialità nel trovare nelle situazioni più semplici della vita comune quel dettaglio che è sotto gli occhi di tutti, ma che nessuno vede. Lui lo trova e lo valorizza in chiave comica. Ad esempio, quando si è a cena in un ristorante, magari Max riesce a notare il comportamento un po’ buffo di un cameriere. Lo vede e lo rifà. E nel farlo ti fa notare che il particolare buffo di quel cameriere è proprio quello che sta sottolineando con la sua imitazione. E in questo non sbaglia mai. Altro punto di forza di Max, poi, è la capacità di creare comicità parodiando il carattere opposto di un dato personaggio. Luciano Rispoli, ad esempio, nella parodia di Max Tortora è una persona estremamente sboccacciata, agli antipodi dalla signorilità del vero Rispoli. Ma è proprio questo che fa ridere! E in questo gioco di imitazioni paradossali, Max è davvero imbattibile.
Dopo l’uscita di questo dvd avete annunciato un possibile film, per le sale, incentrato solamente sulla parodia di Max Tortora relativa alla serie tv dell’Ispettore Derrick. Me lo puoi confermare?
Come idea il progetto di questo film esiste realmente. Ne ho già parlato a Max, il quale ne è più che entusiasta. Quello che ti posso dire in più è che mi piacerebbe acquistare i diritti di un episodio originale di Derrick, stravolgendone la sceneggiatura per riscriverla in parodia. Come faro illuminante per questo film mi piacerebbe rifarmi, come icona massima, anche se può sembrare una bestemmia, a una parodia alla Mel Brooks. Se riporterai questo, scrivilo che si tratta di una bestemmia. Ma bisogna pur darsi una meta nella vita, no? Lo stesso per le mete che riguardano il mestiere di produttore.
A proposito, com’è iniziata la tua attività di produttore?
Ho iniziato la mia carriera nel 1988, alla Cristaldi Film. Col produttore Franco Cristaldi, che per me rimane un esempio di signorilità, eleganza e capacità. Un punto di riferimento al massimo livello, quindi, un incontro meraviglioso che tuttora rappresenta la lampadina che illumina i miei attuali impegni di produzione. Con la Cristaldi Film ho iniziato bene, nel senso che ho cominciato con Nuovo Cinema Paradiso, lavorando nella segreteria di Franco Cristaldi. Allora ero un 23enne pieno di voglia di emergere. Dopo quell’enorme bagaglio di esperienza, che partiva dalla conoscenza della sceneggiatura sino alla realizzazione della copia campione, ho avuto la possibilità di uscire per mettermi in gioco come freelance e l’ho fatto. Tutto questo ha facilitato una mia carriera molto rapida in fatto di produzione. Poi, tre anni fa, Beppe Attene mi ha proposto di lavorare in società per la All Kind of Stuff con tutti i rischi, gli oneri e gli onori di fare i produttori. Siamo usciti sia al cinema che in dvd con un documentario sul Sessantotto realizzato per l’Istituto Luce, abbiamo prodotto un thriller per Rai Cinema, vari documentari per Rai Educational e adesso ci troviamo impegnati in quest’avventura del dvd di Max Tortora. In più, siamo gli organizzatori delle Grolle d’Oro di Saint-Vincent, con Beppe Attene Direttore Artistico e io Direttore organizzativo del festival. Quindi siamo soddisfatti della nostra attività. Abbiamo anche iniziato le riprese di un film-documentario diretto da Citto Maselli.