L’agenda di Brigida Jovanni, al Teatro Piccolo Re di Roma

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Regia di Maddalena Rizzi, testo di Albina Locarno

Pagine di provvisorietà amorose calate in un diario vuoto come il nostro tempo. Risate e ironie riversate sui sentimenti-convenienza 3×2 da discount, da outlet di un abbigliamento amoroso che diviene convenzione non appena viene esibito all’esterno. Il tutto in un teatro del gesto, del mimo, della parola ritmata, più che recitata. Merito di una regia sensibile e di un testo modernissimo che non sfigurerebbero nemmeno al Piccolo Teatro di Milano. Un’occasione imperdibile, dunque, per gli amanti della drammaturgia innervata d’attualità

Uno spettacolo che inanella, e spesso sovrappone, con molta efficacia, momenti divertenti e ironici a riflessioni e disagi tipici del nostro tempo, specchio di una condizione da single che ormai, anche in Italia, è sempre più regola che eccezione. A far scattare il riuscito mélange di sensazioni agrodolci è l’elettrico confronto-scontro tra Brigida, una single sui trent’anni, interpretata da Albamarina Dei, e la sua pungente alter ego Digarbi, messa in scena da Maddalena Rizzi, anche regista della piéce. Tra loro, ad alimentare il marasma di problematiche in fatto di amorosi sensi c’è Antonio Cuccovillo, che con il suo Francesco, tra flirt e tradimenti consumati a scapito di Brigida, non fa altro che enfatizzare l’implacabile voce off di Francesca Milani, petulante madre della nostra bersagliata e avvilita single. In un clima spesso surreale, il testo di Albina Locarno ha il pregio di demolire, pezzo per pezzo, senza reticenze e omissioni, convinzioni indotte, vecchi tabù da sostituire con altri nuovi di zecca, cliché maschili noiosamente uguali a se stessi e paranoie femminili perennemente in bilico tra essere e apparire. Questa incombente sensazione di provvisorietà, di inadeguatezza della realtà rispetto alle illusioni, viene rafforzata da una regia molto attenta a fornirci dei quadri-icona, che sfuggono a ogni prospettiva, in senso lato e non, in quanto ogni scena si riavvolge su sé stessa, come gelata da un paradigma estetico che irride alla forma proprio quando la stessa si propone come improbabile modello etico o amoroso. Da qui ai feticci della modernità rappresentati ne “L’agenda di Brigida Jovanni” il passo è breve, perché la nutella ingurgitata a fiumi, la tv dei reality, gli asfittici sms, come le e-mail, le chat e i siti per i single non sono altro che gabbie inscritte all’interno di altre gabbie in cui Brigida affonda come in una sorta di infinito ipercubo che non ha alcuna via di fuga. Un vissuto senza speranze, quindi? No. Almeno non completamente. Perché è proprio nei sogni di Brigida che troviamo le possibili vie d’uscita. Sogni che parlano di rispetto reciproco tra i sessi, di dialogo e di confronto sincero. Cose non impossibili da realizzare, purché ve ne sia la volontà. Sul piano strettamente attoriale, i protagonisti in scena sembrano interpretare, in rilettura chiaramente moderna, il pensiero surrealista di André Breton, quando questi indicava la possibilità di creare una sintesi tra percezione del mondo oggettivo e soggettività della percezione. E ognuno a suo modo, Albamarina Dei con spiazzante corporeità, Maddalena Rizzi enfatizzando le maschere del controcanto e Antonio Cuccovillo autoraffigurandosi in pose di insensibiltà, assolvono a questo compito con grande naturalezza ed espressività.

Appuntamenti

L’Associazione Culturale Tramartis presenta: “L’agenda di Brigida Jovanni” Teatro Piccolo Re di Roma Via Trebula, 5 (p.zza Re di Roma) 2-3-4-8-910-11-16-17-18 di dicembre 2005 alle ore 21 Prenotazioni tel. 06.77591270 Biglietto intero 8 €, ridotto 6 € (tessera 2 €) Produzione: la Bottega del Pane

Cast tecnico

Regia: Maddalena Rizzi Aiuto regia: Manuela Rispoli Scene: Scenoroma 2000 Fonica: Albina Locarno Musiche: Tiberio Pandimiglio, Alessandro Grossi Luci: Luca Maria Rossi Grafica: Raffaella Loddo Foto: Francesco Cicconi

Ufficio stampa: Regina Franceschini

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