MARIO VENUTI, CI PARLA DI GRANDIMPRESE “TOUR”
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Intervista di Luca Cirillo con la collaborazione di Arianna Lacqua
Foto “back stage” di Arianna Lacqua – Foto “set” fornite da Monica Ripamonti
Grazie per la preziosa collaborazione a Monica, Massimo e tutto lo staff di Mario Venuti
Mario Venuti appartiene di diritto a quel gruppo di (purtroppo pochi) autori italiani capaci di sintetizzare concetti importanti e storie semplici, su una base musicale fatta di ottima tecnica e importanti “riferimenti”.
Nato artisticamente negli anni ’80 in piena scia “new wave”, Venuti diventò il leader “al 50%” (divideva il ruolo con Luca Madonia) dei leggendari “Denovo”, a mio avviso il prodotto più originale che l’Italia musicale seppe creare in quel confuso decennio.
Con loro 5 album raffinati (tra cui spicca il bellissimo “Persuasione”), poi l’inevitabile scioglimento alla fine del tour per l’album “Venuti dalle Madonie a cercar Carbone” (prodotto da Franco Battiato) per la voglia dei due leader di esprimersi singolarmente.
L’esordio solista di Venuti arriva con “Un pò di febbre”, album che sorprese per le atmosfere mediterranee così lontane dal suono a cui ci aveva abituati.
Il singolo “Fortuna”, con il suo sapore brasiliano, fece subito colpo e ancora oggi rappresenta il cavallo di battaglia del cantautore catanese.
Dopo l’album “Microclima” (contenente l’emozionante “Racconto d’estate”), arriva il fortunato sodalizio con Carmen Consoli per la quale scrive il suo primo successo “Amore di plastica”.
In seguito la collaborazione continuerà con il duetto per il brano “Mai come ieri”, ennesimo successo di Venuti e preludio all’album omonimo contenente 5 inediti (tutti bellissimi!) e alcuni classici dei Denovo e del suo primo periodo solista in versione “live”.
Dopo una pausa più lunga del previsto (tra le cause anche la morte del discografico Francesco Virlinzi), Venuti dà alle stampe “Grandimprese” che conferma la consacrazione meritata.
L’album (già in classifica così come il singolo “Veramente”) è un ottimo prodotto, maturo e vibrante, trainato da “Veramente”, un singolo azzecatissimo (così come il video) che le radio trasmettono a ripetizione, e da tanti brani che testimoniano il ritorno di Venuti ai suoni “british” dell’esordio.
Esempi migliori? “Il re è solo”, con il suo testo duro nei confronti di chi “semina vento e raccoglie tempesta”, sembra essere un ideale “parte seconda” de “Il nuovo re”, storico brano dei Denovo (realizzato con struttura armonica simile ndr.), “Le grandi imprese” (che ricorda i “Prefab Sprout” dei tempi migliori) e poi “Bisogna metterci la faccia”, “L’invenzione” e “Un attimo di gioia”.
Deliziosa anche la cover di “Monnalisa” del compianto (e mai troppo celebrato) Ivan Graziani.
Un album imperdibile così come il suo lungo tour promozionale che abbiamo seguito per voi nella tappa romana al “Circolo degli artisti”.
Un concerto fantastico, un mix di ritmo ed emozioni che parte subito alla grande con “Il re è solo” e che segue con molti brani dell’ultimo album, ma numerosi sono anche i brani del passato, in alcuni casi “riveduti e corretti”: “Un Fuoco” e “Persuasione” dei Denovo hanno una ritmica rinnovata rock, “Sant’Andrea” (sempre dei Denovo) è in versione acustica, accompagnata dalla chitarra di Toni Canto, così come unplegged è il brano che personalmente considero il più riuscito di Venuti ovvero “Adesso con chi stai?”.
Immancabili anche “Fortuna” e “Mai come ieri”, e poi “E’ già domani”, “Racconto d’estate”, “Il più bravo del reame”, “Sto per fare un sogno” e la scatenata “Nina Morena”, tratta dall’album “Microclima”.
Per tutte le informazioni correte su www.mariovenuti.it il sito ufficiale sempre aggiornatissimo.
E ora buona lettura con l’intervista esclusiva realizzata nel back stage del concerto romano…
Ciao Mario, il primo elemento che risulta evidente dal tuo nuovo album è il ritorno al suono british dopo un lungo periodo più “mediterraneo”: come mai questo cambio di suono?
In fondo queste sonorità le ho sempre avute nel mio background, nel mio Dna.
Le avevo solo messe da parte perchè dopo l’esperienza con i Denovo, volevo concedermi il lusso di fare cose che con il gruppo non potevo esprimere, e per questo presi la “sbandata tropicalista” alla fine degli anni ’80.
Ma era venuto il momento di tornare a fare le cose che sapevo fare da sempre, ma con una maturità e consapevolezza nuova.
Non rinneghi quindi il passato?
Ma no, io cerco sempre di miscelare quando è possibile i due elementi, e l’album “Mai come ieri” era l’esempio di questo discorso.
Anche nell’ultimo album credo ci sia qualcosa di queste esperienze passate…forse nel modo di cantare…
Come ricordi l’esperienza con i Denovo?
E’ un ricordo molto lontano..finì perchè era giusto che finisse; c’erano due cantautori nello stesso gruppo, ed entrambi avevano bisogno di più spazio e quindi è stato meglio così.
Però in seguito avete collaborato ancora insieme…
Si, io ho fatto da ospite nell’album di Luca e lui ha collaborato in passato nel mio…siamo in buoni rapporti ancora oggi.
Spiegaci il significato del titolo del tuo ultimo album “Grandi imprese”…
Le grandi imprese possono essere tante; mi piaceva molto l’ambiguità della parola “impresa”…può voler dire “conquista di mondi sconosciuti”, “avventura”, ma al tempo stesso un “bene stabile”, anche in termini economici si parla spesso di “impresa”.
Mi ha colpito molto il testo del brano “Il re è solo”: a chi facevi riferimento?
Si il testo effettivamente è “duro”…sai che anche noi in Italia ne abbiamo uno di re? (sorride)
Sì, me ne sono accorto… e tu cosa ne pensi di “lui”?
(Mario accenna una smorfia..)…ne penso tutto il male possibile!!! (ride)
Ora una domanda che sicuramente ti “spiazzerà”: parlaci della tua esperienza di attore in un telefilm horror….
E tu come fai a saperlo????
Io sono sempre preparatissimo…e poi posseggo questo cimelio!!
Sai che io non ho mai visto quel film? Ricordo che ci doppiarono, e che eravamo presenti al completo, anche con Luca Madonia e Toni Carbone dei Denovo!!
Ricordi almeno la trama?
Per nulla! (ride) Mi dissero che fu trasmesso in televisione ma nient’altro…
Te la rinfresco io: volevate “uccidere” Cinzia Farolfi dei “Cattivi Pensieri” e alla fine uno di voi la “decapita”!!!
Ma c’era pure lei? (ride) Ricordo solo queste attese lunghissime, tipiche di quando giri un film…quindi aspettavamo delle ore per poi girare una scena brevissima…ma in che anno l’abbiamo fatto?
Nel 1987!
Ancora resto stupito…”la mia esperienza di attore in un telefilm horror“…questa domanda è davvero originale, e non me l’aveva mai fatta nessuno!!! Mi hai sorpreso!!!
Per il futuro hai in progetto nuove collaborazioni?
Mi piacerebbe realizzare un album con tante collaborazioni dei miei amici artisti…
…una sorta di “Venuti and Friends”??
Bello questo titolo! (ride) Ce ne sarebbero tanti di artisti con i quali vorrei lavorare, ma poi è difficile metterli insieme per varie ragioni pratiche; stiamo a vedere…intanto mi godo questo momento bellissimo, e l’aria positiva che si respira nei miei concerti, poi chissà…