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Divertiamoci con il cast di Febbre da Cavallo (La Mandrakata)

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Intervista di Luca Cirillo in esclusiva per “Palcoscenico”

Foto set concesse dalla Warner Italia

Foto conf. stampa realizzate da Luca Cirillo per “Palcoscenico”

Si sa che i Vanzina sono nati per far divertire gli italiani. Lo hanno ereditato dal loro papà, il grande Steno. E questa volta hanno davvero colpito al centro, come da anni non succedeva più. Infatti si sono cimentati nella difficile ma inevitabile (viste le richieste dei numerosi “febbristi” italiani!) operazione di “sequel”, realizzando il seguito di “Febbre da Cavallo” pellicola “cult” firmata da Steno (su sceneggiatura di Enrico Vanzina) nel 1976.

Da anni si aspettava questo film, ma per diversi motivi (edizioni, diritti e attori dubbiosi) non si riusciva mai a realizzarlo. Ora, se pur con alcune importanti rinunce (Catherine Spaak, Marina Confalone e Francesco De Rosa) e due inevitabili e insostituibili assenze (i grandi Mario Carotenuto e Adolfo Celi impegnati da qualche anno a far divertire gli angeli…) il film è nelle sale. Assistiamo così alla vita e le gesta di Mandrake, alias Bruno Fioretti, alias Gigi Proietti, tornato a recitare per “l’ingrato cinema” (è un peccato che attori di questa caratura siano lontani dal grande schermo) e in perfetta forma.

Con lui, il giovane Andrea Ascolese, Rodolfo Laganà (che da Proietti ha imparato molto), il “salemmiano” Carlo Buccirosso e l’affascinante e incredibilmente comica Nancy Brilli. Ah dimenticavo….ENRICO MONTESANO! Eh sì proprio lui, il “Pomata”, ci ha regalato solo mezz’ora (perché così poco???) di grande divertimento, risorgendo (il termine è proprio adatto…guardate il film e poi capirete!) “a sorpresa” nel finale del film, dando ancora più brio ad una commedia già di per sé gradevole e deliziosamente travolgente! Arrivo alla proiezione con l’entusiasmo di un vero “febbrista”, ma anche con la paura di assistere a qualcosa di scontato o troppo distante dalle sane risate della versione di Steno. Fortunatamente i Vanzina (e la loro ciurma di attori) mi tranquillizzano subito, e dopo pochi minuti, devo già contenere le risate, per non sembrare “poco professionale” alla presenza dei miei illustri colleghi. Ma quando anche dei “nomi storici” del giornalismo di spettacolo iniziano ad applaudire alle prodezze di Mandrake e Pomata, mi rendo conto che la “febbre” ha ormai contagiato tutti… Con le lacrime agli occhi (di gioia naturalmente!) e tanta emozione, mi preparo ad intervistare per “Palcoscenico”, Enrico Vanzina, Gigi Proietti ed Enrico Montesano…

INTERVISTA AD ENRICO VANZINA:

Cosa significa per te, “Febbre da Cavallo”?

Guarda Luca, “Febbre da Cavallo” è la messa in scena di ciò che per noi significa “far ridere”. E’ una commedia semplice, “onesta” e divertente. Il film di mio padre giocava sulle battute “pulite”, molte delle quali sono divenute storiche e poi era servito da una compagnia di grandi attori, che sicuramente aggiungono qualità all’opera. Per questo sequel ho voluto riprendere la stessa atmosfera del film di Steno…

E a mio avvisto ci siete riusciti perfettamente…

Beh ti ringrazio. Io e Carlo (Vanzina, regista del film ndr.) abbiamo “rischiato” molto, perché volevamo, con questo film, ricordare nostro padre e a lui abbiamo dedicato il film. Però saprai benissimo tutta la storia dei figli d’arte…dei sequel “che non sono mai come l’originale” ecc. Abbiamo voluto azzardare (proprio come si fa quando si punta sui cavalli!) e, grazie all’aiuto di Gigi Proietti prima e di Montesano che si è aggiunto quando il progetto era in partenza, crediamo di aver fatto un film molto comico e mi fa piacere aver constatato l’entusiasmo di tutti voi in sala.

E’ stato difficile convincere gli attori a recitare in questo sequel?

Erano anni che se ne parlava…poi tra impegni e dubbi vari, non riuscivamo mai a farlo. Quando Proietti si è detto disponibile e convinto, io e Carlo abbiamo iniziato a scrivere il film e poi fortunatamente anche Montesano ha accolto l’invito, regalandoci questo delizioso “cameo”. Lo dovevamo anche a tutti i “febbristi” come te, che da anni ci chiedevano questo ritorno. Ora spero siate contenti!

Siamo contentissimi! Tanto che le chiedo subito: “A quando il terzo capitolo”?

E chi lo può sapere? Certo, siamo contenti di aver lavorato con la Warner e ci piacerebbe realizzare al più presto un terzo capitolo delle gesta di Mandrake e Pomata….se questo film andrà bene, come crediamo, forse tra un paio d’anni realizzeremo un terzo capitolo.

Speriamo!! Non ci dispiacerebbe una “Saga di Febbre da Cavallo”…

Perché no? Ormai Mandrake e Pomata sono due “maschere” e tutta l’atmosfera è quasi da fumetto, quindi si presta bene ad una continuazione…

Negli ultimi anni, tu e Carlo, avete realizzato alcuni film più adatti ad un pubblico di teenagers che agli amanti della commedia all’italiana: mi riferisco a “Il cielo in una stanza”, “Quello che le ragazze non dicono” e “South Kensington”, intervallati da “E adesso sesso”, una commedia in stile “sexy” anni ’60. Domanda cattivella…questi film non hanno eguagliato i clamorosi successi delle vostre commedie degli anni precedenti….il ritorno alla risata “collaudata” di “Febbre da Cavallo” è dettato da queste battute d’arresto?

Innanzitutto vedo che sei preparatissimo sulla nostra filmografia! Vedi, io e Carlo siamo figli di Steno. Per noi la commedia è nel Dna! La voglia di far divertire il pubblico ce l’ha trasmessa proprio nostro padre e sin da bambini, io e Carlo, abbiamo vissuto a stretto contatto con il mondo comico…abbiamo conosciuto i più grandi, da Totò a Sordi fino a Fabrizi…il cinema comico ci appartiene, anche involontariamente. Purtroppo in Italia si parla poco e male del cinema comico e si girano pochissimi film comici. Io e Carlo, amiamo spesso esplorare anche altri “generi”, dai film per un pubblico più giovane a cui facevi riferimento, a melodrammi, gialli, e “istant-movies” che descrivevano un periodo ben preciso della nostra epoca (i “lussosi e superficiali” anni ’80 ndr.) come “Via Montenapoleone”, ma anche in cose molto lontane dallo standard “vanziniano” e penso a thriller di stampo internazionale come “Sotto il vestito niente”…

Che è un thriller di ottima fattura…

Grazie di cuore Luca! Quindi per fartela breve, non amiamo fare fotocopie a lunga scadenza. Abbiamo evitato di fare seguiti su seguiti di “Vacanze di Natale” proprio perché ritenevamo importante il primo capitolo e volevamo fare altro, sempre in campo comico. Infatti i successivi episodi sono stati diretti da altri registi, salvo l’ultimo (“Vacanze di Natale 2000” ndr.) che abbiamo voluto rifare noi per poter in qualche modo “chiudere” un capitolo che ci ha dato comunque tante soddisfazioni. Pensa che in sala, oltre a tanti “febbristi” come te, ci sono anche alcuni esponenti del fan club di “Vacanze di Natale”! E sono tutti affermati professionisti…medici, avvocati…accomunati dall’amore per quel nostro film, tanto da conoscere tutte le battute a memoria!

Come mai le assenze di Catherine Spaak e Francesco De Rosa?

Le loro assenze non sono dovute, come qualcuno malignamente ha scritto, al fatto che sono invecchiati! Ma che senso ha, attribuirmi una cattiveria simile? La Spaak è ancora una donna bellissima, oltre che un’ottima attrice e De Rosa ha lavorato spesso con noi (“Piedipiatti”, “Spqr”, “Banzai” ndr.), solo che per questo film non si è creata l’occasione di inserirli…succede nel cinema…magari in futuro riappariranno…. Purtroppo queste false notizie hanno creato un malcontento nella Sig.ra Spaak, ed è una cosa normale. Chiunque si sarebbe offeso nel leggere una cosa del genere e ha fatto bene a chiederci spiegazioni. Ci siamo chiariti e abbiamo capito che si trattava di notizie “distorte”. La Spaak ci ha scritto una lettera bellissima dove ci augurava buon lavoro per il film…una vera Signora.

Ultima domanda e poi ti lascio “in pasto” ai miei colleghi: Nella lunga e bellissima filmografia di tuo padre, c’è un altro film che, come “Febbre da Cavallo”, meriterebbe un sequel?

Beh ci sarebbe…il problema è convincere il più grande attore italiano di tutti i tempi che pare non voglia più recitare, ed è un peccato….ah dimenticavo: l’attore in questione è Alberto Sordi e il sequel che vorrei realizzare è “Un americano a Roma”.

INTERVISTA A GIGI PROIETTI

Allora Gigi, “Mandrake” è tornato! Cosa è successo in questi 26 anni di assenza?

Beh, Mandrake è uno che si arrangia sempre…prima faceva l’indossatore, ora è una comparsa di Cinecittà, ma alla fine si gioca le sue paghe ai cavalli e riempie di bugie la sua povera fidanzata!

Anche in questo caso la fidanzata gestisce un bar…

Si vede che Mandrake ce l’ha nel sangue di andarsele a trovare tutte bariste! Comunque anche oggi come trent’anni fa, Mandrake ha il “solito” problema sessuale: non riesce a fare l’amore quando perde ai cavalli…e purtroppo pure nel sequel perdo sempre! Meno male che nella vita non sono assolutamente un giocatore! (ride)

Come mai ti si vede così poco al cinema?

E che ne so? E’ uno strano rapporto quello che ho con il cinema…ho sempre fatto film particolari, commedie gradevoli, ma non è mai scoccato l’amore vero! Invece la televisione e il Teatro hanno avuto più affetto verso di me e io cerco di ricambiare al meglio, no? Comunque sono emozionato e teso nel sapere come reagirà il pubblico a questo film; intanto mi accontento delle risate che vi siete fatti voi giornalisti nella proiezione di oggi.

Insomma questo ritorno fa ben sperare…

Mah…io questo film l’ho fatto perché voglio bene ai Vanzina, e sono legato a Mandrake! Anche a me, come a Montesano, capita spesso di essere fermato da “febbristi” che mi chiedono notizie sulle corse..quale cavallo puntare ecc.! (ride) Per anni ho ricevuto inviti a realizzare questo seguito e anche i Vanzina me ne parlavano spesso, quindi alla fine questa mia rentrèe la dedico al pubblico e a Carlo ed Enrico, oltre che alla memoria del grande Steno.

E’ appena uscito il secondo capitolo e già si parla di un possibile “Febbre da Cavallo 3”…

Magari, perché no! Faremo una saga come “Il Signore degli anelli”…la chiameremo “Il Signore dei cavalli”!!! (ride)

INTERVISTA AD ENRICO MONTESANO

Enrico, finalmente ti rivediamo sul grande schermo…ma che fine avevi fatto?

Non sono scappato, come invece ha fatto il mio personaggio Pomata! Ho preferito concentrare le mie energie sul teatro, la mia prima passione, ma anche la più gratificante. Ho fatto tanto cinema di successo, e tanta televisione, poi a un certo punto, tutto è scaduto…la qualità cine/televisiva è arrivata ai minimi storici….e ne ho risentito un po’. Il Teatro è l’unico a non avermi mai tradito, una di quelle cose che non abbandonerò mai…a proposito sai quali sono le uniche cose che non si cambiano mai nella vita? La mamma e la fede calcistica! (ride)

Quindi si può anche cambiare fede politica? Che ne pensi dei voltagabbana?

La fede politica si può cambiare, certamente. Le persone che non cambiano mai le proprie opinioni sono davvero tristi, perché non sanno guardarsi intorno, non si rendo conto che le meccaniche cambiano e bisogna essere maturi per saper anche variare le proprie idee. Chi si cristallizza non elabora! “Elaboro ergo sum”!! (ride) A 25 anni e poi a 40 e a 60, siamo diversi, viviamo esperienze che possono e anzi devono, variare il nostro pensiero. Non è un discorso da “voltagabbana”, sia ben chiaro; è semplicemente un invito a non fossilizzarsi con le proprie “intoccabili” convinzioni.

Torniamo al film…che effetto ti ha fatto rivestire i panni di Pomata?

Un grande effetto! Pensa che spesso la gente mi ferma per strada e mi dice: “A Pomà, ce l’hai un cavallo bbono?” Inizialmente questa cosa mi lasciò interdetto! Non riuscivo a capire perché quel film aveva avuto così tanto seguito…non sto dicendo che il film non fosse bello, per carità, stiamo parlando di Steno e poi di un gruppo di bravissimi attori, ma non capivo perché proprio “quel” film e non un altro. Poi col tempo ho imparato a convivere con questo mio “alter ego” artistico!

Quanto è importante per te il contatto con il pubblico?

E’ fondamentale! Il contatto che amo è proprio quello con il pubblico dei miei spettacoli teatrali. La gente che mi ferma per strada è sempre cordiale con me, però alla lunga mi stufo di sentirmi dire sempre le stesse cose…”quando torni in televisione?”, “a quando un nuovo film?” ecc. Io non amo la gente, ma amo il pubblico! Il pubblico mi “insegna” sempre qualcosa, mentre la “gente” mi annoia! Mi fanno sempre le stesse domande….2, 4, 6 persone sono terribili…meglio 800!! (ride) Il dialogo preferisco farlo idealmente con uno scrittore. Lui scrive per me, per noi…dialoga con noi, e queste letture dovrebbero migliorarci.

Ultimamente ti si è rivisto in televisione ospite di Baudo, a distanza di molti anni dal tuo abbandono verso la tv dipendente dagli ascolti. Cosa ne pensi del problema dell’audience?

Anche una tua collega mi ha fatto ‘sta domanda sull’audience! Ma che, pure te, sei assillato da quest’audience?!?! (ride) Allora rispondo a te come a lei: l’audience non esiste! E’ un’invenzione di Spielberg!!! Lui ha inventato due creature….E.T. e AUDIENCE!!! (ride)

Un saluto per “Palcoscenico”…

Ciao a tutti gli amici di “Palcoscenico”! Andate al cinema a vedere “Febbre da Cavallo – La Mandrakata” perché è un film “finalmente” comico come da anni non se ne vedevano! Ve lo consiglia Pomata…questo film “è un cavallo bbono”!! (ride) Poi venite a trovarmi in Teatro e visto che siamo in prossimità di derby.…Forza Lazio!

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