Parliamo con Tinto Brass e il cast di Senso ’45
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SENSO ’45 un film di Tinto Brass
con Anna Galiena e Gabriel Garko
musiche di Ennio Morricone
“Senso ’45” segna il ritorno di Tinto Brass a tre anni da “Tra(sgre)dire”, una delle sue opere più giocose.
Questa volta il maestro veneziano, ha deciso di toccare nuovamente il tema “storico” come universo parallelo di una storia d’amore (o meglio di passione e di…”sensi”) forte e distruttiva quale è quella scritta da Boito e portata sullo schermo in passato (con una sceneggiatura edulcorata) da Luchino Visconti.
Brass si attiene fedelmente alle umoralità del testo originale concedendosi come “marchio di fabbrica” lo spostamento dell’azione al 1945 in piena fase di caduta fascista.
E come avvenne per i suoi film più celebrati (Salon Kitty, La Chiave e Paprika) il connubio “sesso-periodo storico” è anche questa volta vincente.
In “Senso ‘45”, Brass è più misurato, meno “voyeur”, più “regista” del solito nel creare un crescendo di seduzione e autodistruzione, eppure non per questo è “un altro Brass”.
Il suo tocco lo si avverte comunque, ma arriva improvviso, come una “rasoiata” che in un primo momento lascia interdetti (vedi: la lunga sequenza dell’orgia), ma che invece alla lunga fanno di “Senso ‘45” uno dei suoi film più “coerenti” e meno monotoni.
Che Brass sia una cineasta/cinefilo lo si sa e anche questa volta si potrebbe indire un quiz per scovare tutti i riferimenti “colti” che ha inserito nel suo film: dalla donna uccisa a mitragliate mentre corre (Roma città aperta di Rossellini) alle sequenze acquatiche (L’Atalante di Vigo), fino a quel “montaggio delle attrazioni” per il quale potremmo scomodare Ejisenstein.
Veniamo ai protagonisti:
Anna Galiena, da anni celebrata più all’estero che in patria (in Italia invece, continuiamo a “coltivare” veline e letterine, spacciandole per “attrici emergenti”!) si cala con naturalezza nei difficili panni della protagonista, e la sua interpretazione cresce di intensità insieme al film;
Gabriel Garko, reduce dalla ottima interpretazione ne “Le fate ignoranti”, continua felicemente il suo momento “magico”, con un personaggio cinico e vizioso, che tratteggia con tocchi da vero protagonista.
Gli altri interpreti, tra cui ricordiamo il grande Franco Branciaroli, servono da “sostegno” ad un film che è un vero “passo a due” tra la Galiena e Garko.
Non mancano le giovani bellezze nostrane come Erika Savastani (“feticcio brassiano”, già vista in Così fan tutte e Fermo Posta), Simona Borioni e Loredana Cannata (talentuosa attrice siciliana, lanciata da Grimaldi nel pasoliniano “La donna lupo”) che nel film però, si spogliano con parsimonia.
E un piccolissimo ruolo lo hanno anche Carla Solaro (anche lei protagonista di “Fermo posta”) e Max Parodi (Monella e Tra(sgre)dire).
In definitiva “Senso ‘45” è un melodramma riuscito, che appassiona, intriga, eccita e diverte (le sequenze con Franco Branciaroli, autentica “maschera goldoniana”, e il “trenino” durante l’orgia sono da esempio) e che rilancia alla grande Brass (in “odore” di Cannes), a pochi mesi dalla sua “celebrazione” francese, nella speranza che anche in Italia il pubblico, ma soprattutto i giornalisti e i critici riescano a giudicare un film senza pregiudizi “sessuofobici” (per usare un termine caro al “maestro”) ma con la obiettiva constatazione di meriti ad un professionista come pochi altri.
Luca Cirillo
Incontro con i protagonisti di “Senso ‘45”.
Ci troviamo all’ Hotel De Russie di Roma, a due passi da Piazza del Popolo, per l’incontro con i protagonisti di “Senso ‘45”, Anna Galiena e Gabriel Garko, oltre che Tinto Brass e il compositore della colonna sonora, Ennio Morricone.
In una atmosfera rilassata, partecipo alla conferenza stampa insieme a numerosi colleghi di altre testate, e in seguito avvicino personalmente i protagonisti…
ANNA GALIENA
Ciao Anna, parlaci della tua esperienza sul set di Brass…
Tinto è stato un professionista adorabile, come d’altronde immaginavo. Sul set si è creata un’atmosfera ideale per lavorare bene, e non ci sono stati particolari problemi. Inoltre Tinto lavora da anni con la stessa troupe e questo permette agli attori, oltre che al regista, di essere sereni.
Immagino che le scene di nudo siano state le più complicate per te…
Guarda ti stupirò ma non è andata così! I momenti più impegnativi per me sono stati quelli in cui l’emotività del mio personaggio veniva fuori. In quei momenti ho dovuto “soffrire” insieme al mio personaggio, e devo dirti che è stato uno sforzo notevole.
Mi sei piaciuta molto nel momento in cui scopri il tradimento di Helmut (Gabriel Garko) con la sua giovane amante (Loredana Cannata). Eri incredibilmente calata nel dramma della protagonista.
Quella è una delle scene che io e Tinto preferiamo. C’è tensione e pathos in un crescendo drammatico.
E’ vero che hai usato una controfigura per alcune scene di nudo?
Si ma solo per la sequenza nella spiaggia. Il problema è che quando eravamo pronti per girare, ci siamo accorti di essere “spiati” da un gruppo di paparazzi in barca e allora ho preferito non girare il “nudo frontale”.
Come è stato il rapporto con i tuoi colleghi?
Stupendo! Gabriel Garko è un partner di lavoro adorabile e non è vanitoso come si può credere vista la sua bellezza. Anzi è un ragazzo timido e disponibile. Tinto credo di averlo già detto…è stato fantastico!
Cosa pensi del risultato finale del film?
Credo sia una delle opere migliori di Brass, e spero che il pubblico ma soprattutto i critici, così attenti ad attaccare Tinto anche senza vedere i suoi film, si accorgano della qualità artistica del film.
GABRIEL GARKO
Allora Gabriel, continui la tua carriera con scelte azzardate…
Sono convinto di quello che sto facendo e continuerò senza dubbio così. E’ una scelta iniziata con “Le Fate ignoranti”, e che prosegue con “Senso 45”.
Ne “Le fate ignoranti” anche la tua innata bellezza non era “sfruttata”…
Infatti, amo soprattutto chi mi chiama per le mie capacità attoriali invece che per il mio aspetto e Ozpetek (il regista de “Le fate ignoranti” ndr.) lo ha capito in pieno.
Torniamo a “Senso 45”. Ovviamente avevi visto il film di Visconti…
Assolutamente no! Non mi era mai capitato di vederlo e quando ho accettato di lavorare a “Senso 45”, ho preferito aspettare con la visione per poter lavorare serenamente, senza farmi suggestionare dal mio predecessore. Comunque in “Senso 45” c’è più “carnalità” rispetto al film di Visconti, e quindi senza dubbio è un film che si avvicina al romanzo di Boito e non è un remake di “Senso”.
Come hai reagito alla chiamata di Brass?
Ho letto il copione, mi è piaciuto e ho accettato!
Dei film del passato di Brass, quali preferivi?
Beh, direi “Salon Kitty” e “La Chiave”. Negli ultimi anni ha preferito fare film più giocosi, disimpegnati, per usare un termine di Tinto, film da “tette e culi”! Comunque il suo stile è inimitabile!
Anche tu hai usato controfigure per le scene di nudo?
No, non ho avuto problemi a girare le scene più “forti” e poi avevo un solo nudo integrale “frontale” che comunque non mi ha imbarazzato.
I tuoi prossimi impegni cinematografici?
Beh, innanzitutto la promozione di “Senso 45”!! A parte gli scherzi, dunque…sto girando “Il bello delle donne 2”, ho appena finito di fare teatro con Ronconi e ho lavorato nel nuovo film di Zeffirelli che uscirà a Settembre, a proposito di scelte di qualità…
Il tuo rapporto con Internet?
Buono! Ultimamente sono “bloccato” perché devono montarmi il computer nuovo a casa, ma comunque posso definirmi un grosso appassionato di Internet!
TINTO BRASS
Maestro Brass! Che piacere averla ospite del nostro portale. Le faccio subito i miei complimenti per la scelta “spiazzante” di un film come “Senso 45”…
La ringrazio! Beh effettivamente è un film importante, a cui tengo molto e a cui ho dato molta energia. Ci tenevo a farlo bene perché avevo “timore” di un testo importante come quello di Boito a cui mi sono ispirato, e poi perché ho sempre i critici con il fucile puntato contro di me, quindi ogni film è una prova molto dura perché possa essere un film di “qualità”. Poi tanto i critici mi bocciano lo stesso, ma non me ne importa, perché viviamo in una nazione “sessuofobica”! In compenso in Francia mi dedicano retrospettive e si ipotizza una candidatura di “Senso 45” a Cannes!
In questo film lei è stato più regista che “guardone”!
Era dai tempi de “La Chiave” che non la si vedeva così….
Ma io sono un “regista – guardone”!! A parte tutto, la storia meritava rispetto e attenzione, perché come avrà notato, ci sono delle situazioni drammatiche, un continuo crescendo di emozioni, che sono state analizzate e dirette con maggiore cura del solito.
Anche nella criticata scena dell’orgia, ho utilizzato scelte registiche particolari e spero che si noti anche questo nei miei film. Invece ci si ferma solo ad una prima lettura…il film di Kubrick aveva una scena orgiastica di 14 minuti e non è stato criticato né tantomeno censurato ai 18 anni. Invece Brass fa paura!!
Lei è noto anche per essere un talent scout. Da Serena Grandi a Francesca Dellera, da Debora Caprioglio a Claudia Koll fino ad Anna Ammirati, un lungo elenco di attrici che hanno avuto il primo successo grazie a lei. Come mai la scelta di una attrice navigata come Anna Galiena?
La scelta della Galiena era obbligata dal tipo di film e di personaggio che cercavo.
Nessuna debuttante poteva cimentarsi con questo film e infatti anche le altre attrici che avevo contattato (Monica Bellucci, Ornella Muti, Francesca Neri ecc.) erano delle professioniste navigate.
Anna si è dimostrata ancora più brava di quanto immaginassi, perché si è calata con disinvoltura in un ruolo difficilissimo ed è stata magnifica.
Avevo lavorato in passato con attrici straordinarie e già conosciutissime come Vanessa Redgrave, Adriana Asti, Silvana Mangano e Stefania Sandrelli, ma negli ultimi anni sentivo di avere storie adatte ad esordienti.
Lavorare con le debuttanti è piacevole e stimolante per altre ragioni… puoi tirare fuori e veder nascere un talento, puoi dargli le prime “dritte” importanti…un lavoro faticoso ma doppiamente gratificante.
Ancora una volta i cinefili si divertiranno a scovare nel suo film, decine di omaggi a grandi film del passato…
Inserire tanti riferimenti a classici del passato è una delle mie fissazioni! Avrà notato citazioni da “Roma città aperta” a “L’atalante”…
…qualcosa da “Il matrimonio di Maria Braun” di Fassbinder….
…beh si è vero! Caspita come è attento! Poi le citazioni le cerco anche nei movimenti di macchina, nel mio “montaggio delle attrazioni”….
…in questo caso cita Ejisenstein!!!
…mi faccia capire, ma lei così giovane come fa a sapere queste cose?
Beh, sono un appassionato nonché laureando in Storia del Cinema!
Non ne avevo dubbi!! Bravo, complimenti!!
Torniamo a noi…nel film ancora una volta sono presenti alcuni attori “feticcio” anche in ruoli piccoli…come Erika Savastani, Carla Solaro, Max Parodi…
Caspita pure la Solaro ha notato!! Amo lavorare con chi conosco da anni e quindi ecco la partecipazione di questi attori. Poi non dimentichiamoci l’ottima partecipazione di Franco Branciaroli. Con Franco (presente ne “La Chiave”, “Così fan tutte” e “L’uomo che guarda” ndr.) siamo in totale simbiosi.
Branciaroli è il classico attore di scuola europea, che usa la tecnica dello straneamento, del disincanto…lo adoro! Quando lo chiamo per un film, accetta senza neanche aver letto la sceneggiatura…è un istintivo!
Delle attrici che ha lanciato, quale non l’ha rinnegata?
Anna Ammirati! Solo lei ha sempre detto che lavorerebbe ancora con me e parla spesso di me nelle interviste. Le voglio davvero bene e le sono grato.
Per il futuro ci sorprenderà ancora dopo la scelta di “Senso 45”?
Beh credo di si! Intanto come anticipato alla conferenza stampa, lavorerò ad un progetto hard d’autore che verrà diffuso in Internet…si intitolerà “Và dove ti porta il dito”!!!!
Bene Brass, allora siamo arrivati alla fine di questa chiacchierata. A nome della redazione di “Palcoscenico” la ringrazio di cuore.
Grazie a lei e a tutto il vostro portale.
A proposito, sa che l’ideatrice del portale è l’attrice Raffaella Ponzo, che ha lavorato in uno dei “Corti Circuiti” prodotti da lei?
– La Ponzo? Simpatica..….gran culo!!
ENNIO MORRICONE
Un ritorno importante quello con Brass, non è vero Maestro?
Si, avevo lavorato con lui l’ultima volta per “La Chiave” e sono stato orgoglioso di ritrovarlo in forma perfetta per “Senso 45”, che de “La Chiave” mantiene inalterata la grossa qualità artistica.
Come è avvenuto il nuovo incontro?
La mia è una professione in cui non ci si offre…io sto a casa…se mi chiamano e ho tempo, analizzo il film in questione e se è bello, accetto.
”Senso 45” è un film di grande levatura, senza alcun dubbio.
Ha mai avuto difficoltà nel musicare un film erotico?
Mah il problema del film erotico non sussiste…forse gli unici momenti “erotici” sono i pensieri della protagonista e la scena in cui le vengono mostrati i disegni “spinti”.
Per il resto, ho usato temi d’amore…d’amore forte…di tradimento, ma non ho scritto “musica erotica”.
Non ci sono sospiri di donne e cose simili, anche perché c’è tutto in scena!
Quanto tempo ha impiegato per lavorare alle musiche?
Per scriverlo non lo so…cper registrarlo credo una sola settimana.
Rispetto alla soundtrack de “La Chiave” in cosa ha modificato la sua scrittura?
Beh ne “La Chiave” c’erano più temi ironici, divertenti…in “Senso 45” ho preferito soffermarmi su una musicalità melodrammatica.
Lavorerebbe ancora con Brass?
Ma certamente!! Brass è un ottimo regista, con degli stilemi talmente precisi che anche se lavorasse su un testo non erotico, inserirebbe comunque la sua “firma” caratterizzante.
Per il futuro dove potremo “ascoltarla”?
Ho finito un film Giapponese molto importante…durerà in televisione oltre un anno, sono 50 puntate!
Poi il film di Ricky Tognazzi su “Giovanni XXIII” e un film spagnolo sulla vita di Garcia Lorca.
Ultimamente anche su figlio Andrea si sta imponendo nel mondo della composizione per film. Cosa pensa dell’evoluzione della sua carriera?
Ne penso bene! Quando iniziai io, c’erano 5 o 6 compositori che circolavano…oggi sono 100!!
Certo, ha più difficoltà ad “entrare”, ma le prospettive sono buone…ha fatto più film di quanti ne feci io alla sua età quindi…